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Monaco: Netanyahu attacca Iran e mostra frammento drone

Netanyahu mostra il presunto frammento di un drone iraniano abbattuto giorni fa dall'aviazione israeliana. Keystone/DPA MSC 2018/LENNART PREISS sda-ats

(Keystone-ATS) Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha mostrato oggi, durante la Conferenza sulla sicurezza a Monaco, il frammento di un drone iraniano abbattuto giorni fa dall’aviazione israeliana dopo che era penetrato nel territorio di Israele.

Ironizzando sulle smentite ufficiali giunte in merito da Teheran, Netanyahu ha lanciato verso il ministro degli esteri iraniano Javad Zarif una domanda ironica: “Signor Zarif, lo riconosce ? È vostro”. Quindi ha sostenuto che l’Iran rappresenta oggi “la maggiore minaccia per il nostro mondo” e che il suo regime “minaccia di distruggere Israele”. “L’Iran non è una minaccia solo per noi, ma anche per voi”, ha detto ai partecipanti della conferenza.

Zarif ha replicato definendo Netanyahu un “fumettista da circo”. Secondo quanto riportano i media internazionali, ha detto che alcuni alla conferenza “ricorrono ai cartoni animati per giustificare errori strategici o forse per evitare la crisi interna”, alludendo ai problemi legali del premier israeliano a casa.

Riferendosi al tentativo iraniano di dislocare le proprie forze militari in Siria e al sostegno garantito agli Hezbollah in Libano e ai gruppi armati palestinesi a Gaza, Netanyahu ha quindi affermato: “Israele non consentirà al regime iraniano di stringere un cappio al nostro collo. Agiremo – ha avvertito – non solo contro i suoi agenti ma anche contro la stessa Iran, se necessario”.

Netanyahu ha quindi lanciato un altro avvertimento al presidente siriano Bashar al-Assad. Durante i primi sei anni di conflitto Israele si è astenuto dall’intervenire, fatta eccezione per le operazioni volte ad impedire il trasferimento di armi agli Hezbollah. Ma adesso, ha aggiunto Netanyahu, “Assad deve comprendere che invitando l’Iran a casa sua, di fatto ci sta sfidando”.

Netanyahu ha poi espresso preoccupazione per le ripercussioni dell’accordo sul nucleare con Teheran, che ora conduce “una politica ancora più aggressiva” nella regione.

In relazione all’Olocausto, il premier israeliano ha poi implicitamente risposto, in ebraico, al suo omologo polacco Matheusz Maraviecki sostenendo che “non dimenticheremo e non perdoneremo. Combatteremo per il riconoscimento della verità. Questo è il testamento delle vittime” della Shoah.

Ieri il premier di Varsavia aveva destato scalpore quando ha affermato che durante la Shoah in Polonia “ci furono colpevoli polacchi così come ci furono colpevoli ebrei, colpevoli russi ed ucraini, non solo tedeschi”. La stampa israeliana dedica titoli indignati alle sue parole ed alcuni commentatori invocano il richiamo per consultazioni dell’ambasciatrice di Israele a Varsavia.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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