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Mosca attacca, senza prove sul Russiagate chiacchiere

Il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov KEYSTONE/AP/PAVEL GOLOVKIN sda-ats

(Keystone-ATS) “Senza prove sono solo chiacchiere”. Sono passate poche ore dagli sviluppi in Usa nell’inchiesta sul Russiagate con l’incriminazione di 13 cittadini russi e il tema irrompe inevitabilmente anche alla Conferenza sulla Sicurezza a Monaco di Baviera.

E’ il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che ridimensiona cosi’ quanto invece ad occhi americani appare come la prova ormai “incontrovertibile” delle interferenze di Mosca nelle elezioni Usa. Lo dice il consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, H.R. McMaster, che scioglie ogni riserva e parla, scandendo una posizione che la Casa Bianca – e soprattutto il presidente Trump in persona – non aveva mai preso in maniera così netta.

“Come si vede dalle incriminazioni dell’Fbi, la prova è ormai incontrovertibile e di pubblico dominio”, dice il consigliere di Trump, senza però poi mancare di fissare bene il focus della questione: le interferenze “non stanno funzionando”. Perche’ nella lettura del generale gli sviluppi sul Russiagate e il lavoro della squadra di Mueller mostrano che gli Stati Uniti stanno diventando “sempre più abili nel tracciare le origini di questo spionaggio”. E questo è il monito rivolto a Mosca, di cui McMaster si fa evidentemente portavoce mentre in queste ore il presidente Donald Trump ha scelto di concentrare i commenti via twitter, con la strenua difesa della sua campagna e della sua vittoria: “I risultati delle elezioni non sono stati influenzati. La campagna di Trump non ha fatto niente di sbagliato. Nessuna collusione!”. E con la difesa della democrazia americana: “Dobbiamo essere uniti come americani per difendere l’integrità della nostra democrazia e delle nostre elezioni”.

Lavrov a Monaco fa muro, sulle accuse americane, ma non solo. Perche’ se ad una domanda del pubblico ‘I soldi russi investiti nella campagna elettorale americana sono valsi la pena?’ risponde che “finche’ non ci sono i fatti sono tutte chiacchiere”, poi il suo dito resta puntato contro quello che interpreta come un più ‘generalizzato’ pregiudizio dell’Occidente verso Mosca. E parte proprio dal rapporto della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco in cui, dice il ministro russo, viene presentata l’influenza di Mosca in modo negativo: “Quando l’Occidente parla dell’influenza della Russia – ha dichiarato Lavrov stando all’agenzia Tass – il più delle volte lo fa presentandola negativamente. Gli autori del rapporto preparato per la conferenza in corso non hanno evitato questo approccio”.

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