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La «più vecchia democrazia del mondo» è pronta ad affrontare il futuro?

Dibattito con il regista Thomas Isler, gli esperti di democrazia Urs Marti, René Roca e Alice el-Wakil, così come l’economista Reiner Eichenberger. 

#DearDemocracy

La democrazia diretta svizzera riuscirà ad affrontare le sfide di domani? Prima di affrontare il tema, il moderatore Philippe Lutz ha cercato di stimolare il dibattito sugli aspetti critici del sistema elvetico.

I partecipanti hanno evocato il fatto che alcuni meccanismi della democrazia diretta hanno il potenziale di fomentare le paure: più le elezioni si avvicinano, più i partiti sono attivi. Anche il basso tasso di partecipazione alle urne ha acceso il dibattito. Un fenomeno che non si può spiegare unicamente con una formazione insufficiente nelle scuole. Il fatto di crescere in una società interessata alla politica sembra essere un aspetto più importante.

Quali misure bisogna prendere per riformare la democrazia diretta svizzera? Bisogna chiedere direttamente al popolo quante volte intende votare? Forse in questo modo i cittadini si sentirebbero meno sopraffatti dagli appuntamenti alle urne. Bisognerebbe trovare un nuovo canale d’informazione, indipendente dai partiti e in linea col principio “i votanti consigliano il popolo”. La Costituzione federale dovrebbe essere modificata per permettere di scartare le iniziative popolari ritenute non valide.

Resta da sapere se queste idee saranno riprese nei futuri dibattiti su una riforma della democrazia diretta.

Michelle Meier, #DearDemocracy

Noemi Matzner (20 anni, a destra) e Nora Engler (21 anni), studentesse di scienze politiche, lavoro sociale e diritto all’università di Friburgo

“Questo seminario ci ha incoraggiati ad avere uno sguardo più critico sulla democrazia diretta in Svizzera, che è sempre portata come esempio. Il film “Die Demokratie ist Los!”Collegamento esterno di Thomas Isler permette un confronto interessante tra la Svizzera e le democrazie rappresentative che la circondano. Durante il dibattito abbiamo potuto proporre soluzioni progressiste. Tra queste figura l’idea di creare una commissione d’esperti incaricata di esaminare le iniziative popolari, uno strumento che esiste già in alcuni comuni”.

Xavier Chassot (22 anni): studente di economia politica all’università di Friburgo

“Ho trovato molto interessante il fatto di mettere in evidenza non solo i meriti della democrazia diretta, ma anche le sue derive. Personalmente, però, ritengo che il film di Thomas Isler “Die Demokratie ist Los!”Collegamento esterno sia troppo orientato politicamente e avrei preferito una maggiore obiettività. Certo, noi abbiamo scelto la democrazia diretta per i vantaggi che porta alla nostra società, ma dobbiamo comunque essere consapevoli dei suoi punti deboli e riconoscerli apertamente. Ci sarà sempre un vincente e un perdente. Per me, l’ostacolo più grande sta nel fatto che l’elettorato non è sufficientemente informato”. 

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