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Papa: il 16 a Lesbo per affrontare emergenza profughi

(Keystone-ATS) Il Papa sarà a Lesbo il 16 aprile per portare conforto ai profughi radunati nell’isola, insieme con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e all’arcivescovo di Atene e capo della Chiesa ortodossa greca, Hieronimus II.

Bergoglio va a Lesbo perché, ha osservato padre Federico Lombardi, “vede lì una emergenza importante, come era andato a Lampedusa, va adesso che c’è questa situazione difficile e di intensa sofferenza sul fronte dell’Egeo”, una situazione che chiama alla “solidarietà e alla responsabilità tutte le comunità dei credenti”.

Circa ventimila profughi, in maggioranza da Siria, Iraq e Afghanistan, sono bloccati, in condizioni anche difficili, nell’isola greca che avrebbe dovuto essere una tappa del viaggio della speranza. Non mancano le tensioni con i circa centomila abitanti di Lesbo, e la convivenza si è fatta complicata anche nella capitale Mitilene.

Il programma del viaggio papale è ancora da mettere a punto nel dettaglio, e dovrebbe prevedere oltre alla accoglienza all’arrivo da parte delle autorità greche, incontri con i profughi, sia al Centro di accoglienza che nel porto. La partenza sarà al mattino, e il rientro del Papa a Roma “a fine giornata”. Il Vaticano organizza un volo con un numero limitatissimo di posti, una trentina compreso il seguito, quindi un pugno di posti per i giornalisti.

Il viaggio ha un forte significato simbolico nel momento in cui l’Europa annaspa di fronte all’emergenza profughi, sia sulla rotta balcanica che su quella mediterranea, e mentre l’accordo tra la Ue e la Turchia sul rimpatrio dei profughi risulta farraginoso nella applicazione e più che discutibile sul piano dei diritti umani.

Ha anche una indubbia valenza ecumenica, giacché il Papa e Bartolomeo, – primo in onore tra i patriarchi ortodossi quindi loro punto di riferimento internazionale – hanno preso insieme questa iniziativa, che assegna un ruolo comune alle diverse confessioni cristiane, per la pace e la giustizia nel mondo. Papa e patriarca porteranno sollievo ai profughi che, appena si è diffusa la notizia del viaggio, hanno manifestato la propria contentezza.

Ma sta anche a cuore a papa Francesco richiamare l’attenzione dell’Europa e del mondo al diritto di milioni di essere umani a un futuro e una vita migliore, persone in fuga dai conflitti, che cercano una casa e un futuro.

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