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Persone scomparse, una tragedia dimenticata

Un bambino nella regione indiana del Kashmir alla ricerca del padre Reuters

In occasione della Giornata delle persone scomparse, il Comitato internazionale della Croce Rossa lancia un appello alla comunità internazionale, affinché affronti il problema di petto.

Spesso manca la volontà politica di far completa luce sulla sorte delle persone scomparse durante i conflitti, deplora l’organizzazione con sede a Ginevra.

In un comunicato pubblicato in occasione della Giornata internazionale delle persone scomparse, che cade il 30 agosto, il Comitato internazionale della croce rossa (CICR) ha invitato la comunità internazionale a compiere maggiori sforzi per far luce sul destino delle persone sparite nel corso dei conflitti armati che insanguinano il pianeta.

“Dobbiamo far fronte a questa tragedia e aiutare migliaia di famiglie a ritrovare le tracce dei loro cari scomparsi da anni, ha dichiarato Pierre Krähenbühl, direttore operativo del CICR a Ginevra.

“Il fatto di non conoscere la sorte di una persona amata cagiona angosce indescrivibili, ma anche collera e un profondo sentimento di ingiustizia. I famigliari sono privati della possibilità di voltare pagina”, aggiunge Krähenbühl.

Centinaia di migliaia di casi

In un rapporto, intitolato “Persone scomparse – una tragedia dimenticata”, l’organizzazione umanitaria attira l’attenzione sul dramma di decine di migliaia di famiglie confrontate a questa situazione in Bosnia, Nepal, Georgia o Sri Lanka.

Secondo il CICR, diverse centinaia di migliaia di persone sono scomparse a livello mondiale negli ultimi decenni. Non si hanno più tracce, ad esempio, di 17’882 persone sparite durante i conflitti scoppiati negli anni Novanta nell’ex Jugoslavia.

Tra il 1992 e il 1995, 13’449 persone sono scomparse nel corso degli scontri armati avvenuti in Bosnia. Si sono pure perse le tracce di 2’386 persone in Croazia durante la guerra tra le forze armate croate e l’esercito serbo (1991-95). Altri 2’047 dossier sono sempre aperti per quanto riguarda il conflitto avvenuto in Kosovo (1998-99).

“Dall’inizio delle operazioni belliche nell’ex Jugoslavia, il CICR ha sostenuto gli appelli delle famiglie di migliaia di persone scomparse, che sperano di avere risposte sulla sorte dei loro parenti”, ha indicato il capo della delegazione regionale del CICR a Belgrado Paul Arni.

L’organizzazione umanitaria ha annunciato la pubblicazione della nuova edizione del libro dei dispersi nel conflitto nel Kosovo, mentre stime dei dispersi per la Croazia e la Bosnia sono state pubblicate all’inizio d’anno.

Una sfida enorme in Iraq

Il CICR ha inoltre attirato l’attenzione sul nuovo dramma in corso in Irak, dove già ora si cercano le tracce di centinaia di migliaia di persone.

“Chiarire la sorte delle persone scomparse sarà un’enorme sfida anche in Iraq, dopo la fine del conflitto”, ha dichiarato Krähenbühl. Negli ultimi anni non hanno potuto essere identificati i corpi dilaniati di almeno 10’000 persone.

Il CICR ha chiesto a tutti i paesi di ratificare e applicare la Convenzione internazionale sulla protezione delle persone scomparse, adottata nel 2006 dalla comunità internazionale. Finora una sessantina di paesi hanno firmato questo trattato.

swissinfo e agenzie

Secondo il CICR, da 375’000 a 1 milione di cittadini iracheni sono scomparsi dalla prima Guerra del Golfo nel 1980 (tra Iran e Iraq) ad oggi.

Dall’invasione americana del 2003, migliaia di persone sono state inumate senza che le loro famiglie abbiano potuto identificarle.

Cifre precise non ve ne sono. Dall’inizio dell’anno solo all’istituto medico-legale di Baghdad sono stati consegnati 10’000 corpi mai identificati.

17’882 persone sono ancora considerate scomparse dai conflitti nella ex Jugoslavia.

I dispersi della guerra in Bosnia sono 13’449, di quella in Croazia 2’386 e di quella in Kosovo 2’047.

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