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“Un giorno di cui ci ricorderemo”

Nenad Stojanovic e Marc-André Miserez
Il politologo Nenad Stojanovic (a sin.) ha commentato e analizzato per swissinfo.ch, nelle tre lingue nazionali ufficiali, l'elezione delle due nuove consigliere federali . swissinfo.ch

Quasi giocata in anticipo, l'elezione del 5 dicembre 2018 passerà comunque alla storia come il giorno in cui in un sol colpo due donne sono entrate nel governo svizzero. Tre domande al politologo Nenad Stojanovic, ospite di swissinfo.ch, in diretta su Facebook.

Nel corso dell’elezione delle due nuove consigliere federali, la popolare democratica Viola Amherd e la liberale radicale Karin Keller-Sutter, il professore assistente del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica all’università di Ginevra Nenad StojanovicCollegamento esterno ha risposto alle domande di tre giornalisti di swissinfo.ch nelle loro lingue: tedesco, francese e italiano. Le tre domande e risposte seguenti, sono estratte dall’intervista in francese.

swissinfo.ch: Senza sorprese, le due favorite della vigilia sono le vincitrici. Un’elezione di routine?

Nenad Stojanovic: È comunque una prima. Due donne in una volta. Il Consiglio federale conterà così tre donne su un totale di sette membri. Il che non è male, anche se non va dimenticato che nel periodo 2010-2011 ce ne sono state quattro.

La vera sorpresa odierna è il risultato. 148 voti per Viola Amherd [su 240 schede valide] e 154 [su 237 schede valide] per Karin Keller-Sutter, entrambe elette al primo turno. Questo è eccezionale. E se si considera Doris Leuthard, eletta al primo turno nel 2006 – con un risultato un po’ meno schiacciante – si nota che negli ultimi 30 anni, le uniche tre persone elette al Consiglio federale in un solo turno sono donne.

Questo è un bel segnale per le donne in Svizzera, dopo tutto quello che hanno dovuto sopportare, compresa l’attesa fino al 1971 per poter votare a livello federale. È un giorno di cui ci ricorderemo!

swissinfo.ch: A prescindere dalla questione del genere dei sette membri, ora il governo svizzero è un po’ più a destra…

N. S.: Sì, ma lo spostamento non è avvenuto oggi. I cambiamenti sono intervenuti nel 2015 e nel 2017. Nel 2015, l’Unione democratica di centro [UDC, destra conservatrice] è riuscita, con Guy Parmelin, a riconquistare un secondo seggio [vinto nel 2003 da Christoph Blocher, poi perso quattro anni dopo]. Poi, nel 2017, il liberale radicale Didier Burkhalter, più incline a compromessi con il centro e la sinistra, è stato sostituito dal collega di partito Ignazio Cassis, posizionato molto più a destra, come si è visto negli ultimi mesi.

Dunque vi sono quattro consiglieri federali di destra, contro tre di centro e di sinistra. Viola Amherd ha un profilo centrista, un po’ come Doris Leuthard, a cui succede. Karin Keller-Sutter, invece, è da tempo percepita come una donna di destra. Quindi, nessun grande cambiamento degli equilibri.

Detto ciò, Karin Keller-Sutter potrebbe creare qualche sorpresa. Potrebbe avere – su alcuni temi, forse su questioni ambientali – una sensibilità che la porterebbe a stringere alleanze piuttosto con il centro-sinistra. Questo non è stato il caso del suo predecessore, Johann Schneider-Ammann.

Dunque, lasciamoci sorprendere! Dopo tutto, Doris Leuthard, quando è stata eletta, era percepita come pro-nucleare, ma è stata lei, dopo la catastrofe di Fukushima, a trovare un’alleanza in Consiglio federale per portare il paese ad abbandonare l’atomo…

swissinfo.ch: Proprio l’abbandono dell’energia nucleare comporta un nuovo orientamento: la Strategia energetica 2050, che è stata approvata in votazione popolare lo scorso anno e che punta in gran parte sulle energie rinnovabili. Con questo nuovo governo, la Svizzera è in grado di attuarla?

N. S.: È difficile da dire, credo che la persona chiave in questo campo sarà proprio Karin Keller-Sutter. Conosciamo le posizioni della sinistra e dei popolari democratici sull’argomento. Ma Karin Keller-Sutter è molto vicina alle cerchie economiche, ha fatto parte di diversi consigli di amministrazione. Se fosse molto influenzata da questa lobby, avremmo un cambiamento di politica.

La questione è anche chi subentrerà al Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, che è quello finora diretto da Doris Leuthard. I consiglieri federali decidono tra di loro la ripartizione dei Dipartimenti e, in linea di principio, è in ordine di anzianità di funzione che scelgono. Questo dipartimento chiave per il futuro energetico potrebbe interessare la socialista Simonetta Sommaruga, che è al governo da otto anni. Ma occorre vedere se, in tal caso, gli altri membri del governo e soprattutto la maggioranza di destra, le lascerebbe un Dipartimento così importante. Aspettiamo e vediamo.

Facebook live in italiano, subito dopo l’elezione:

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(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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