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Presto più potere ai servizi segreti

Ueli Maurer nel giugno del 2015 durante il dibattito al Consiglio degli Stati sulla Legge federale sulle attività informative (LAIn). KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Revisione in vista per la Legge federale sulle attività informative (LAIn), entrata in vigore due anni fa, il primo settembre 2017. La modifica è voluta per consentire la sorveglianza di estremisti di destra e di sinistra e animalisti potenzialmente violenti.

Il consigliere nazionale Alfred Heer (UDC/ZH), vicepresidente della Delegazione delle Commissioni della gestione (DELCDG), ha indicato alla NZZ am Sonntag che il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha illustrato alla stessa DELCDG piani in questo senso nel corso di quest’anno.

Secondo quelle che il domenicale definisce “numerose persone ben informate”, la revisione consentirà di estendere la sorveglianza di comunicazioni, l’osservazione di eventi in luoghi privati – se necessario installando microfoni – o il controllo di nascosto di sistemi informatici anche a questi gruppi di persone con potenziale di violenza.

Questi provvedimenti particolarmente lesivi della sfera privata nella formulazione attuale della legge sono previsti esclusivamente per minacce come il terrorismo, lo spionaggio, armi atomiche, biologiche e chimiche nonché attacchi di importanti infrastrutture.

Un portavoce dei servizi segreti si è limitato a indicare al giornale che in merito alla revisione della LAIn sono aperte “varie opzioni”. È previsto che il Consiglio federale licenzi il relativo messaggio il prossimo mese di giugno.

Il progetto, se sarà mantenuto nella forma evocata dal domenicale, sorprende poiché contraddice le garanzie fornite dal Consiglio federale in vista della votazione popolare sulla norma, accolta dal 65,5% dei votanti nel settembre del 2016. Addirittura già nel messaggio al parlamento del 2014 il governo escludeva qualsiasi sorveglianza intrusiva nei confronti di estremisti di destra o di sinistra violenti.

Poi, nel dibattito in parlamento, l’allora capo del DDPS Ueli Maurer (UDC) aveva assicurato che queste sorveglianze avrebbero riguardato dieci-dodici casi all’anno. Pare poco verosimile che questo numero ristretto – un argomento molto rilevante nella campagna di votazione – possa essere rispettato se tali misure saranno estese a estremisti violenti.

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