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Scandalo doping: Russia chiede assistenza giudiziaria a Svizzera

I flaconi per i campioni di urina fabbricati dalla società elvetica Berlinger & Co. KEYSTONE/PPR/OBS/BERLINGER SPECIAL AG sda-ats

(Keystone-ATS) Lo scandalo di doping di atleti russi ha ripercussioni in Svizzera, tanto che Mosca chiede assistenza giudiziaria a Berna. Un’azienda elvetica fabbrica infatti i flaconi per i campioni di urina che per l’Agenzia mondiale antidoping sono stati falsificati dalla Russia.

Il portavoce dell’Ufficio federale di giustizia (UFG), Folco Galli, ha confermato che il procuratore generale russo ha depositato una richiesta di assistenza, come indica un articolo pubblicato stamane dalla Ostschweiz am Sonntag e dalla Zentralschweiz am Sonntag.

Il Ministero pubblico della Confederazione sta esaminando la domanda, ha aggiunto Galli, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo i due domenicali svizzerotedeschi, la Russia chiede informazioni sui flaconi della società Berlinger & Co, con sede a Ganterschwil, nel Toggenburgo.

L’azienda fabbrica piccole bottiglie per le analisi antidoping, considerate sicure contro qualsiasi tentativo di manipolazione e falsificazione, o per lo meno “in condizioni normali, non criminali”, precisa la società.

Prima dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro sono stati sollevati dubbi sulla sicurezza del materiale messo a disposizione dalla Berlinger & Co. Il New York Times e altre testate hanno sostenuto che la Russia avrebbe manipolato i flaconi contenenti urina durante le Olimpiadi invernali di Sochi del 2014.

Un’inchiesta condotta dall’avvocato canadese Richard McLaren su richiesta dell’Agenzia mondiale antidoping, ha messo in luce il coinvolgimento del governo russo nella vicenda. A seguito di queste rivelazioni un terzo della delegazione russa non ha potuto partecipare ai Giochi di Rio.

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