Anche i musulmani devono stringere la mano alla maestra
Gli scolari di Basilea Campagna non potranno più rifiutarsi di stringere la mano per motivi religiosi, ha indicato il Dipartimento cantonale dell'educazione. Per il governo, un rifiuto per motivi religiosi non è più ammissibile.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
swissinfo.ch e rsi.ch (TG del 25.05.2016)
La decisione è stata adottata in seguito al caso di due fratelli mussulmani, allievi di un istituto di Therwil, che si erano rifiutati di dare la mano alla loro maestra. Il caso aveva suscitato un certo scalpore in tutta la Svizzera.
Secondo un’analisi giuridica realizzata su richiesta del dipartimento, risulta che, nonostante la libertà di religione, le scuole del cantone possono esigere una stretta di mano. L’interesse pubblico della parità tra donna-uomo e l’integrazione degli stranieri prevalgono “ampiamente” sulla libertà di culto degli allievi. Se la disposizione non sarà rispettata, sono previste sanzioni.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Allievi musulmani dispensati da stretta di mano a maestra
Questo contenuto è stato pubblicato al
La controversia è scoppiata a livello nazionale in seguito alla dispensa di stringere la mano alla maestra, accordata a due allievi musulmani in un comune di Basilea Campagna, rivelata dal settimanale “Schweiz am Sonntag”. La direzione della scuola secondaria di Therwil ha raggiunto un accordo con gli allievi musulmani: visto che secondo un certo credo…
La scuola deve essere un territorio religioso neutrale?
Questo contenuto è stato pubblicato al
“C’erano ragazzi che srotolavano i loro tappetini di preghiera ovunque nella scuola, nei corridoi e nelle scale. La direzione non voleva questo e ha dunque messo a disposizione degli spazi modesti dove gli allievi possono ritirarsi, indipendentemente dalla loro religione”, spiega a swissinfo.ch il capo del Dipartimento cantonale dell’istruzione pubblicaCollegamento esterno, Reto Wyss, leggermente innervosito,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’uomo che per il nostro incontro ha scelto il Café Kairo in un quartiere alternativo di Berna si nota anche senza travestimento: è allampanato, ha carnagione scura e capelli ricci. Come privato cittadino preferisce non farsi fotografare. Esistono solo immagini del suo personaggio, MüslümCollegamento esterno, e sono sempre identiche: sopracciglia finte e baffi, abiti variopinti,…
Lanciata l’iniziativa per un divieto nazionale del burqa
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il cosiddetto Comitato di Egerkingen, già all'origine dell'iniziativa popolare contro la realizzazione dei minareti, approvata nel 2006, ha presentato martedì a Berna una nuova proposta, con la quale intende introdurre un divieto di dissimulare o nascondere il proprio viso nelle vie pubbliche e nei luoghi aperti al pubblico (ad eccezione dei luoghi di culto).
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quest’anno, alcune famiglie musulmane della Svizzera romanda hanno aperto le loro porte durante il Ramadan, per permettere alle persone interessate di capire il senso di questo nono mese del calendario lunare musulmano, del digiuno, delle preghiere e di qualche tradizione. Venerdì 28 agosto 2009 la famiglia della signora Nezha Drissa ha accolto swissinfo.ch a casa…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.