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Gli svizzeri caldeggiano il voto online, malgrado i rischi

Oltre i due terzi degli svizzeri è favorevole all'introduzione generalizzata del voto online, pur ritenendo che i rischi di manipolazione siano più elevati rispetto al voto per posta. Keystone

L'introduzione del voto online per tutto l'elettorato gode del sostegno della stragrande maggioranza degli svizzeri. Questo nonostante che non manchino preoccupazioni riguardo alla sicurezza, emerge da un sondaggio condotto per conto del Centro per la democrazia di Aarau (zda).

In favore alla generalizzazione del voto elettronico si è dichiarato il 71% delle 1’523 persone di tutte le regioni linguistiche della Confederazione intervistate in aprile dall’istituto Link, scrive lo zda in una nota diramata oggi. Benché il tasso di sostegno cali con l’avanzare dell’età, anche fra gli ultrasettantenni rimane al di sopra del 50%, sottolinea il centro nazionale di competenza per la democrazia. Nella fascia d’età sotto i 30 anni, il voto tramite Internet è praticamente considerato una necessità imprescindibile.

Nel segno dei tempi

Schierarsi per l’introduzione dell’e-voting per tutti non significa però avere cieca fiducia nella sicurezza di questo canale di voto. Il 61% degli intervistati ritiene che sia più facile manipolare i risultati di un voto tramite il Web rispetto al voto per posta. Il 57% teme addirittura che i servizi segreti stranieri possano controllare i risultati.

Il forte sostegno al voto elettronico, nonostante la consapevolezza dei rischi che esso possa comportare, secondo lo zda è legato al fatto che la digitalizzazione ha talmente permeato tutti i campi della vita quotidiana, che una generalizzazione del voto online è percepita come un’evoluzione naturale.

Più di dieci anni di prove

Il voto elettronico in Svizzera viene testato da oltre dieci anni. Fino al 2015 era offerto da 14 cantoni a parte del loro elettorato, in prevalenza svizzeri domiciliati all’estero. Complessivamente venivano utilizzati tre software. Nell’agosto 2015, tuttavia, il governo federale non ha più autorizzato il sistema del Consorzio Vote électronique, utilizzato da nove cantoni, poiché era stata riscontrata una falla nella protezione del segreto del voto. In seguito a tale decisione il Consorzio si è sciolto.

Attualmente vi sono ancora cinque cantoni che offrono questa possibilità, grazie a due software: quello del cantone di Ginevra e quello della società Scytl fornito dalla Posta. Friburgo, che fino all’anno scorso faceva parte del disciolto consorzio, ha ottenuto la scorsa settimana l’autorizzazione del governo federale per riprendere le prove di e-voting dallo scrutinio del 27 novembre. Farà capo al software fornito dalla Posta.

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