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Sospetti confermati dalle inchieste antiterrorismo

La magistratura ha trovato delle tracce che riconducono anche all'attentato di Riad dello scorso maggio Keystone Archive

Il Ministero pubblico ha concluso le indagini preliminari sulle reti del terrorismo internazionale seguite all’11 settembre 2001: la Svizzera ha offerto sostegno finanziario e logistico.

Il procuratore Valentin Roschacher, ha evidenziato tre casi concreti legati ad Al Qaida in cui ci sarà un procedimento penale.

La Svizzera «non ha avuto finora un ruolo centrale» nelle attività di Al Qaida, ma «è stata toccata marginalmente da presunti reati nell’ambito del sostegno logistico e finanziario» alla rete terroristica che fa capo a Osama bin Laden.

Lo ha affermato giovedì a Berna il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che è in procinto di chiudere tre inchieste tra cui quella sulla società di Lugano Nada Management (ex Al Taqwa), messa in liquidazione all’inizio del 2002.

I risultati delle tre indagini «molto complesse» saranno trasmessi «nel corso delle prossime settimane» all’Ufficio dei giudici federali (UGIF) per l’istruzione preparatoria. Si conclude così una prima fase delle indagini, partite dopo gli attacchi alle torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001.

In transito i soldi per Al Qaida

L’indagine su due responsabili della società finanziaria Nada Management, aperta il 24 ottobre 2001 dopo gli attentati dell’11 settembre negli USA, ha permesso di rafforzare i sospetti di sostegno a un’organizzazione criminale. I due indagati «sono sospettati di aver allestito canali finanziari usati poi per il transito di capitali impiegati a sostegno di attività terroristiche», ha affermato Roschacher.

Un secondo filone di indagine riguarda un saudita in rapporto d’affari con la Svizzera e con gli USA. Questo è sospettato di aver trasferito, allora in veste di presidente della fondazione a carattere benefico denominata Muwafaq, svariati milioni di dollari a persone in stretta relazione con Al Qaida. Le transazioni erano avvenute tramite conti bancari elvetici.

L’interessato ha sempre negato qualsiasi collegamento con gli ambienti del terrorismo, ma i documenti raccolti giustificano, secondo Roschacher, un luogo a procedere. Da mesi, l’MPC ha bloccato decine di milioni di dollari depositati in una banca di Ginevra.

Attentato in Arabia saudita

Il terzo filone d’indagine è legato all’attentato perpetrato a Riad il 12 maggio 2003 in cui perse la vita anche un cittadino svizzero. Nella capitale saudita, presso diverse persone che intrattenevano stretti contatti con gli attentatori, sono stati trovati indizi di contatti telefonici con la Svizzera.

L’inchiesta ha permesso di smantellare un gruppo che faceva entrare illegalmente in Svizzera persone provenienti da paesi arabi che avrebbero potuto avere legami con Al Qaida e procurava loro documenti di identità.

Complessivamente, nell’ambito di questo filone d’indagine, sono state arrestate dieci persone, sei delle quali si trovano tuttora in detenzione preventiva. L’indagine sarà conclusa «nei prossimi giorni».

Indagini straordinarie

Con la presentazione dei risultati delle indagini preliminari, si conclude una fase intensa per la magistratura elvetica. Nei prossimi giorni termina inoltre l’accordo straordinario, stipulato con gli Stati Uniti per garantire l’accesso facilitato alle informazioni legate al terrorismo organizzato.

L’accordo era stato fortemente criticato, perché avrebbe messo in questione i principi di garanzia legali. Ma il primo magistrato svizzero ha lodato gli effetti del documento: «L’accordo è nato dall’iniziativa della magistratura elvetica e ha facilitato lo scambio di informazioni tra le autorità giudiziarie dei due paesi», ha affermato Roschacher.

I compiti della «Task Force Terror USA» costuita nell’Ufficio federale di polizia dopo l’11 settembre, sono stati trasferiti alla fine del 2003 a un commissariato «Terrorismo» presso la Polizia giudiziaria federale. Dal 15 settembre 2001 sono stati analizzati più di 1000 indizi concernenti possibili collegamenti con Al Qaida in Svizzera.

swissinfo e agenzie

Dieci persone sono state arrestate al margine delle indagini
Tre uomini d’affari, un saudita e due rappresentanti di organizzazioni musulmane, sono sospettati di sostegno a azioni terroristiche
Oltre 20 milioni di dollari sono stati bloccati a Ginevra
La magistratura ha seguito oltre 1000 indizi sulle relazioni fra Al Qaida e la Svizzera

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