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Stretta di mano a scuola, non finisce qui

Interno di un'aula scolastica Keystone/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Il rifiuto della stretta di mano ad una maestra da parte di due allievi musulmani a Therwil (BL) occuperà ora anche il governo cantonale.

La famiglia dei due ragazzi non intende accettare le sanzioni inflitte ai due giovani dalla direzione scolastica e fa quindi ricorso alla prossima istanza.

La famiglia dei due fratelli siriani cresciuti in Svizzera che per motivi religiosi si rifiutano di stringere la mano alla loro maestra, si esprime contro il fatto che i ragazzi debbano compiere lavori socialmente utili. Un ricorso inoltrato contro tali misure disciplinari era stato respinto dal consiglio scolastico.

Ieri la famiglia, entro il termine prescritto, ha fatto ricorso contro questa decisione del consiglio scolastico, ha comunicato oggi la direzione dell’istruzione, cultura e sport. Il caso diventa quindi di competenza del Consiglio di Stato.

Il dossier ha ieri occupato anche il Parlamento cantonale. Il Landrat ha chiesto chiare norme per poter in futuro contrastare conflitti religiosi di questo tipo.

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