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Povero, ammalato terminale e respinto dal dottore

due infermieri trasportano una barella accanto a un ambulanza
I pazienti sulla lista nera vengono curati solamente in caso di "urgenza". Keystone

Diversi cantoni inseriscono gli assicurati in mora su una lista nera. Questi ultimi vengono curati solo in caso d'urgenza. Il termine "urgenza" non è però chiaramente definito dalla legge. swissinfo.ch ha incontrato un paziente sieropositivo finito su una lista nera.

Questo articolo fa parte della serie: “Problemi nel settore sanitario svizzero”.

Improvvisamente la vita di Jochen Toller* era appesa a un filo. Per fortuna! Di punto in bianco, lo scorso novembre ha sentito un forte mal di pancia. Toller ha già lottato con successo contro due tumori. Inoltre da tre anni soffre di dolori cronici che non lo lasciano dormire più di due ore a notte, ci racconta. Per questo motivo si è subito preoccupato quando ha sentito il dolore intenso allo stomaco. Si è quindi subito recato all’ospedale, dove lo attendeva una prima difficoltà. “Mi scusi, ma sono sulla lista nera”, ha informato subito il personale curante. Toller è rimasto per dieci giorni all’ospedale: pancreatite, calcoli biliari, asportazione della cistifellea. Toller è sieropositivo e in quel momento il suo sistema immunitario era molto indebolito. “Le mie difese erano talmente inefficaci che mi sarei ammalato di polmonite se qualcuno, a quattro metri da me, avesse tossito”, dice Toller.

L’uomo di nazionalità tedesca ci accoglie nella sua cucina. Il 48enne è dotato di un fisico corpulento e saremo tentati di credere che è sano come un pesce se non fosse per le innumerevoli confezioni di medicamenti che vediamo impilate sul lavello e le diverse fatture non pagate che ci mostra. “Sono sieropositivo da 27 anni. In realtà volevo vivere altri 27 anni e non prenotare una lapide con il sostegno della cassa malati”, ci dice Toller sorridendo. Il suo sarcasmo lo aiuta a sdrammatizzare la situazione. Infatti, lo scorso novembre i dottori hanno subito contattato l’Aiuto Aids Svizzero. Con il sostegno di un avvocato e dopo aver sollecitato a più riprese l’assicurazione malattia, Toller ha ottenuto nuovamente i farmaci contro l’HIV. Almeno fino alla fine del 2018.

Altri sviluppi

Visto che è finito su una lista nera, Toller viene curato solo se è strettamente necessario. Le urgenze vengono definite dalla cassa malati e dal cantone. Per esempio nel canton Argovia, dove vive Toller, dall’inizio del 2017 i pazienti come lui ricevono un’assistenza medica soltanto se “sono in grave pericolo di vita” o “per alleviare dolori acuti”. Si tratta di una definizione molto imprecisa. E così è già successo che pazienti affetti da un tumore o donne incinte non abbiano ricevuto le cure necessarie. Inizialmente l’assicurazione malattie di Toller non intendeva riconoscere la sieropositività come un’emergenza cronica. Solo dopo aver illustrato il caso di un paziente affetto da HIV morto l’anno scorso nel canton Grigioni a causa della politica delle “liste nere”, l’assicurazione di Toller ha ripreso a pagare i suoi medicamenti; questa non voleva finire in prima pagina. “I miei farmaci costano da 2’500 a 3’000 franchi al mese. Tre giorni in ospedale sono altrettanto cari”, sostiene Toller.

Finire su una lista nera è stato solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di episodi che gli hanno cambiato la vita. Ma com’è finito su tale lista? La risposta breve è la seguente: per due anni Toller non ha pagato i premi della cassa malati. È un cosiddetto assicurato insolvente o moroso. Tutti i domiciliati in Svizzera sottostanno all’obbligo dell’assicurazione malattieCollegamento esterno. I premi della cassa malati costano varie centinaia di franchi al mese. L’ammontare dipende dalla compagnia e dal cantone.

La risposta lunga è assai più complicata. Tre anni fa, un ragazzo in bicicletta gli ha attraversato la strada mentre era alla guida di un furgoncino. “A causa della brusca frenata mi sono ferito al polso”, spiega Toller con l’enfasi tipica di chi racconta ripetutamente un fatto che ha cambiato le sorti della sua vita. L’incidente ha dato inizio al suo declino sociale. Toller si occupava della distribuzione di pacchi. A causa della ferita al polso non poteva però più alzare pesi. Così ha perso il posto di lavoro. Ha poi fatto causa all’assicurazione della famiglia del ragazzo che ha provocato l’incidente. Il trasloco della famiglia, in una località sconosciuta, ha ulteriormente aggravato la sua situazione poiché non è più stato possibile trovare un’intesa davanti al giudice di pace.

I debiti di Toller oggi superano le decine di migliaia di franchi. E con i debiti è arrivata anche la solitudine. Nella ricca Svizzera, infatti, si perdono buona parte dei contatti sociali se non ci si può più permettere nulla. In questo momento Toller sta cercando di reintegrarsi professionalmente. E quando parla del suo stage e del contatto con i clienti, il suo viso si illumina. Durante la nostra chiacchierata con lui sono infatti pochi i momenti in cui sorride; lo fa solo quando si lascia andare a una battuta sarcastica sulla sua situazione.

“Volevo vivere altri 27 anni e non prenotare una lapide con il sostegno della cassa malati”
Jochen Toller*, paziente sieropositivo

In Svizzera, le persone in difficoltà finanziarie possono richiedere un parziale rimborso dei premi assicurativi (riduzione dei premi). Perché Toller non lo ha fatto? “Come straniero non lo sapevo”. Dopo l’incidente ha subito scritto alla sua assicurazione, informandola che non era più in grado di pagare i premi. Non ha mai ricevuto una lettera di risposta.

SantésuisseCollegamento esterno, la principale organizzazione del settore delle assicurazioni malattie in Svizzera, scrive a swissinfo.ch che “giudica con scetticismo” le liste nere. Dal canto suo, l’altra organizzazione ombrello CurafuturaCollegamento esterno valuta favorevolmente la discussione intorno allo strumento delle liste nere. Molti dottori si rifiutano di curare dei pazienti poiché temono di non essere pagati. Le assicurazioni malattie possono demandare la responsabilità alla politica, rifacendosi alla legge cantonale che vieta il trattamento. E la politica a livello cantonale può far ricadere le colpe sui comuni, poiché la gestione delle “liste nere” spetta a loro. Questi hanno un ampio spazio di manovra, tanto che hanno la possibilità di decidere sulla vita e sulla morte dei pazienti.

Con l’introduzione delle liste nere si volevano ridurre le spese sanitarie. Tuttavia tale obiettivo non è stato raggiunto: infatti in vari cantoni non si registra un calo delle uscite per le cure medico-ospedaliere. È così anche nel canton Argovia, dove in autunno il parlamento discuterà se non abolire questi famigerati elenchi.

Se avrà fortuna, forse un giorno Toller riotterrà i suoi soldi, potrà saldare i suoi debiti e sarà depennato dalla lista nera. Se avrà fortuna, la politica e la cassa malati lo lasceranno campare a sufficienza per vivere questo giorno.

* nome conosciuto alla redazione

La legge dovrebbe definire cos’è un’urgenza

Oltre a sollevare dubbi di carattere etico, le liste nere comportano anche problemi giuridici concreti per gli assicurati morosi. La leggeCollegamento esterno consente ai cantoni di tenere un elenco delle persone che non pagano i premi assicurativi nonostante sia in corso una procedura esecutiva nei loro confronti. Secondo la legge, le casse malati posticipano le prestazioni per queste persone, ad eccezione dei trattamenti d’urgenza. La legge non definisce però i trattamenti d’urgenza.

Ciò crea una situazione di insicurezza, come ha dimostrato una sentenza del Tribunale delle assicurazioni di San Gallo. I giudici sono giunti alla conclusione che l’assicurazione malattia ha interpretato il termine “urgenza” in modo troppo restrittivo. Stando alla corte si può parlare di emergenza ogni qual volta “il personale medico sottostà a un obbligo di assistenza”.

In una mozioneCollegamento esterno, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (camera bassa) chiede che i cantoni con una lista nera definiscano per legge il termine “urgenza” nel senso di quanto ha fatto la sentenza del Tribunale delle assicurazioni di San Gallo. Il Consiglio nazionale si occuperà del tema probabilmente in settembre.

In un’altra mozioneCollegamento esterno, il parlamentare socialista Angelo Barrile chiede la soppressione delle “liste nere”.

Traduzione dal tedesco di Luca Beti

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