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Svizzera e Stati Uniti scientificamente vicini

Al Gore (a sinistra) e Mauro dell'Ambrogio swissinfo.ch

In occasione del viaggio negli Stati Uniti del Segretario di Stato per l'educazione e la ricerca Mauro Dell'Ambrogio – che ha visitato i centri swissnex e incontrato il premio Nobel Al Gore – è stata evidenziata la proficua collaborazione tra i due paesi.

Al Gore – che nel corso del 2008 ha ricevuto un dottorato honoris causa dal Politecnico federale di Losanna – è stato infatti invitato come oratore in occasione della festa d’inaugurazione dei nuovi locali di swissnex a Boston (Massachussets).

I centri swissinex sono luoghi d’incontro voluti per rafforzare la cooperazione scientifica a tecnologica tra la Confederazione e alcuni paesi ritenuti particolarmente importanti.

A Boston, davanti a circa 300 ospiti provenienti dal mondo politico, scientifico e degli affari, Al Gore ha lodato la Svizzera per i suoi successi in ambito economico e tecnologico. L’ex vicepresidente statunitense ha in particolare elogiato la capacità della Confederazione di elaborare soluzioni sempre innovative.

Preziosa collaborazione

Tenendo conto di queste caratteristiche della Svizzera, ha sottolineato Al Gore nel suo intervento, non c’è da stupirsi che la Confederazione abbia dato prova di lungimiranza già un decennio or sono, inaugurando a Boston un «consolato scientifico». Quest’ultimo ha consentito di avviare un proficuo percorso di collaborazione a lungo termine.

Gore – che nel 2007 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace – ha quindi aggiunto che la collaborazione tra ricercatori, rappresentanti dei governi e partner privati permette di trovare nuove idee utili alla soluzione di problemi impellenti come il riscaldamento climatico e le questioni energetiche.

Ogni crisi costituisce nel contempo un’opportunità, ha dichiarato Al Gore riferendosi al difficile contesto mondiale. L’ex vicepresidente ha espresso l’auspicio che gli Stati Uniti, sotto la guida di Barack Obama, siano in grado di assumere un ruolo trainante nella risoluzione dei problemi ambientali. A questo proposito, ha commentato, i progetti finora presentati dal nuovo presidente lasciano ben sperare.

Ottime relazioni

L’ambasciatore svizzero negli Stati Uniti, Urs Ziswiler, ha dal canto suo ribadito che la Svizzera è un paese votato all’innovazione e dotato di un’economia moderna. Il diplomatico ha poi aggiunto che le relazioni tra Berna e Washington non sono soddisfacenti soltanto a livello scientifico e tecnologico, ma anche dal profilo politico ed economico.

Egli ha poi ricordato che la Svizzera è il settimo investitore negli Stati Uniti, in cui garantisce circa mezzo milione di impieghi. Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale della Confederazione, e il maggior investitore nel paese.

Modello vincente

Il Segretario di Stato per l’educazione e la ricerca Mauro Dell’Ambrogio ha spiegato a Boston che i centri swissnex sono uno strumento efficiente per rafforzare la collaborazione e gli scambi tra le aree più innovative del mondo.

Dell’Ambrogio, che ha visitato anche il centro swissnex di San Francisco, ha inoltre dichiarato a swissinfo che i due istituti sono integrati in modo ottimale nelle rispettive realtà.

Entrambi i centri – ha dichiarato l’alto funzionario – dispongono infatti di ottimi contatti e le loro attività coprono tutti i settori dell’innovazione, dalla ricerca di base al marketing, passando per il sostegno alle nuove aziende.

Le persone che si sono impegnate fin dall’inizio per il progetto swissnex «avevano una visione precisa, e le loro idee sono diventate oggi un successo», ha affermato Mauro Dell’Ambrogio. Un successo e una filosofia che suscitano interesse anche in altri paesi europei, ha rilevato.

Il Segretario di Stato ha anche visitato la Harvard Law School e incontrato Susan Hockfield, presidente del Massachusetts Institute of Technology. Quest’ultima, ha riferito Dell’Ambrogio, ha dimostrato molto interesse per il sistema formativo elvetico, segnatamente gli apprendistati e le scuole universitarie professionali.

Esposizione all’aeroporto

Tra i compiti di swissnex figura anche il contatto con il pubblico: in quest’ottica è stata organizzata l’esposizione itinerante SCIENCEsuisse, inaugurata lunedì all’aeroporto internazionale di Boston.

SCIENCEsuisse è un’iniziativa della Ssr srg idée suisse (Società svizzera di radiotelevisione), realizzata in collaborazione il Fondo nazionale svizzero. L’allestimento comprende una serie di 25 cortometraggi che ritraggono altrettanti ricercatori attivi in diverse discipline, dall’astrofisica alla climatologia, dalla medicina alla storia dell’arte. Lo scopo dell’esposizione è mostrare al pubblico la quotidianità degli scienziati all’inizio del terzo millennio.

All’inaugurazione hanno partecipato moltissimi ospiti, ciò che ha rallegrato Pascal Marmier, direttore del locale centro swissnex e console elvetico nella medesima città, che riassume così la missione di swissnex «Promuovere l’immagine della Svizzera quale marchio di qualità nel settore scientifico».

swissinfo, Rita Emch, Boston
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Le swissnex, ossia le «case svizzere per gli scambi scientifici e tecnologici», sono uno strumento per attuare la politica federale di cooperazione bilaterale nel campo dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione tra la Svizzera e alcuni partner.

Dirette dalla Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca del Dipartimento federale dell’interno, con il sostegno del Dipartimento federale degli affari esteri, le swissnex funzionano sulla base di partenariati con le scuole universitarie, l’economia, gruppi di interesse e sponsor privati.

Le swissnex hanno il compito di sviluppare e consolidare, nella regione ospitante, una fitta rete di relazioni con le università, gli istituti di ricerca e le imprese a beneficio degli istituti e dei privati.

Le swissnex sono situate a Boston, San Francisco, Singapore, Shangai e – dal 2009 – a Bangalore.

Al termine del viaggio americano del segretario di Stato Mauro dell’Ambrogio, la Svizzera e gli Stati Uniti hanno sottoscritto un accordo bilaterale concernente la collaborazione bilaterale in ambito scientifico e tecnologico.

Il documento è stato firmato – per la controparte statunitense – da Arden Bement, direttore della National Science Foundation. Nonostante la crisi finanziaria, sottolinea in un comunicato la Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca, Washington continua a investire nella ricerca e rimane uno dei partner principali della Confederazione.

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