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Teatro oltre i confini

Anche il Teatro Paravento di Locarno partecipa al progetto Ambra Craighero

«Terra e Laghi» è una manifestazione itinerante giunta alla quarta edizione con un programma che coinvolge comuni italiani e svizzeri della zona insubrica. Il progetto artistico Teatro Blu ne è parte integrante.

Un ponte tra le culture che annulla qualsiasi barriera a livello di interscambi umani e culturali, superando ogni frontiera politica, geografica e di comunicazione.

È grazie al Teatro Blu – nato nel 1989 a Brescia da un gruppo di lavoro e dall’incontro tra Silvia Priori e Daniele Finzi Pasca, direttore artistico del Teatro Sunil di Lugano – che è germogliata l’idea.

Il concetto è chiaro: sfruttare il teatro a carattere itinerante come strumento di creazione e sviluppo di una collaborazione artistica culturale tra Italia e Svizzera, per valorizzare un continuo l’interscambio di mobilità fra gli artisti, la popolazione, le realtà appartenenti ai territori di confine, unitamente ad un dialogo che porti il teatro verso la gente e la gente verso il teatro.

Tutto ciò in una cornice che si incastona in un paesaggio da scoprire, tra i quattro laghi – Maggiore, Como, Lugano e D’Orta –, le montagne, la selva, la storia e le tradizioni.

Punto di riferimento

Il Teatro Blu rappresenta l’idea di una migrazione artistica in continuo mutamento, ma che ha fruttato qualcosa come 400 repliche, 20 anni di attività, con la trasformazione in associazione culturale, nella storica sede di Cadegliano – tra Varese e il confine ticinese –, diventando un punto di riferimento per le compagnie di tutta Europa.

Quest’anno il Teatro Blu è riuscito a coinvolgere 4 province,14 comuni della Regio Insubrica, 10 compagnie provenienti dall’Italia, 40 artisti – attori, registi musicisti e ballerini –, 8 generi teatrali spaziando dalla prosa alla narrazione, al teatro concerto, al teatro danza, al teatro di figura, a quello per ragazzi, nonché il contemporaneo, includendo anche il teatro scienza.

Quindi un cartellone sempre più intensificato che tiene conto dell’apporto di nuove idee e dello scambio con gli operatori culturali, così come le tavole rotonde aperte a tutti i comuni transfrontalieri che aderiscono al progetto, certi di veicolare le bellezze del territorio attraverso una ricerca sempre più dettagliata di luoghi inediti dove far fruire un teatro che va ad abbracciare la gente.

Lo spirito resta uguale

Tuttavia, anche se cambiano gli artisti, cambiano gli spettacoli, cambia il palcoscenico, resta intatto invece lo spirito di cooperazione e le tematiche sociali come la povertà, l’ambiente, la salute, il valore del proprio ruolo nella società, l’integrazione sociale, la difficoltà di comunicazione tra genitori e figli, il bullismo, la discriminazione religiosa ed etnica.

Insomma: messaggi universali che coinvolgono l’attore e lo spettatore in una riflessione mai banale.

Come Tango di Periferia, l’ultima creazione delle anime di Teatro Blu Silvia Priori e Roberto Carlos Gerbolès che, ispirati dal tango argentino di Astor Piazzolla, alternano le vecchie milonghe ad un tango visto come ricerca di un’identità dai suoi albori ad oggi, sfatando così il luogo comune secondo cui non sarebbe altro che un “ballo sensuale”; il tango è la polvere della vita che scorre nelle periferia diventando una scommessa sempre in bilico tra il successo e il fallimento.

Ed è qui, miscelando il tango con i luoghi italo-svizzeri, che Tàmas Major – primo violino dell’Orchestra della Svizzera Italiana e dell’Orchestra di Budapest – si cimenta con un ensemble musicale costituito da musicisti di diversa estrazione (classica, jazz, popolare).

Oppure nella première svizzera di Shabbes Goy, il nuovo spettacolo tratto dal romanzo Il muro invisibile di Harry Bernstein, che ha visto lo stesso Major sul palco insieme a Corrado Giuffredi (primo clarinetto dell’Orchestra Filarmonica della Scala). Un confronto, quest’ultimo, sul mondo Yiddish e sul teatro sacro, nella ricerca drammaturgica del significato profondo della Torah, in chiave ironica.

Scambi artistici

«Per noi sono molto importanti gli scambi artistici tra le due comunità – dice Silvia Priori – e anche dopo vent’anni crediamo come il primo giorno che sia possibile crescere ed essere affiancati da artisti disposti a mettersi in discussione con lo scopo di promuovere la cultura e valorizzare il territorio».

Una sfida aperta, quella di «Terra e Laghi», che incorpora anche la sinergia tra il Teatro Blu e l’intensa attività di formazione teatrale presso istituti scolastici e universitari italiani, svizzeri e tedeschi. Un percorso didattico che arricchisce la conoscenza del teatro attraverso la scoperta delle tecniche legate al movimento, all’utilizzo della voce, all’analisi del copione, alla creazione del personaggio, all’improvvisazione e alla scenografia.

Il Teatro Blu ha prodotto in venti anni di attività sedici spettacoli, indirizzati ad un pubblico di bambini, ragazzi e adulti.

Nel triennio che va dal 2007 al 2009 ha realizzato 200 repliche così suddivise: 55 nella provincia di Varese, 25 in Svizzera e 100 nel circuito teatrale italiano.

Si avvale della collaborazione di artisti provenienti da diverse scuole e tradizioni differenti tra cui: la Civica Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano; l’Accademia dei Filodrammatici di Milano; la Scuola Teatro Dimitri di Verscio –Svizzera; l’Accademia delle Belle Arti di Brera.

È riconosciuto dall’Ente Teatrale Italiano, dalla Regione Lombardia, dalla Regio Insubrica e dalla Provincia di Varese.

I comuni svizzeri che hanno aderito al progetto «Terra e Laghi» negli ultimi quattro anni sono: Novaggio, Bellinzona, Melano, Locarno, Lugano, Ascona, Melide, Mendrisio, Minusio, Giubiasco, Caslano.

Il costo annuale del festival è di 100 mila euro. Il Teatro blu ha potuto usufruire di finanziamente europei.

Cadegliano

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