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Terrorismo, la Svizzera aspetta un documento dall’America

Claude Nicati, a sinistra, sostituto procuratore della Confederazione, sta indagando sulle relazioni tra i manager della Nada e la rete terroristica Al-Quaeda Keystone

Nel mirino i due responsabili della società luganese Nada sospettata di finanziare le attività terroristiche di Osama bin Laden.

La Svizzera sta conducendo in “totale indipendenza” l’inchiesta interna nei confronti di Yussef Nada e Ghaleb Himmat, rispettivamente presidente e vicepresidente della società ticinese, Nada Management Organisation. Lo afferma Claude Nicati, sostituto procuratore della Confederazione, in un’intervista pubblicata giovedì dal settimanale romando “L’Hebdo”.

Il magistrato spiega di essere dispiaciuto di non aver ancora avuto l’occasione di visionare un documento, definito “cruciale” per le indagini, in possesso degli americani. Per poter arrestare persone legate ad Al-Qaeda si sarebbero dovuti attendere ancora due o tre mesi prima di perquisire la Nada Management di Lugano, si rammarica Nicati. Ora sarà necessario “esplorare altre mille piste”, prima di trovarne una utilizzabile per le indagini.

Il procedimento giudiziario aperto in Svizzera è incentrato esclusivamente sugli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti. Secondo il sostituto procuratore, Yussef Nada e Ghaleb Himmat, rispettivamente presidente e vicepresidente della società ticinese, resteranno sospettati di partecipazione ad un’organizzazione terroristica fino al termine dell’inchiesta. Il magistrato attende dagli americani documenti in grado di dimostrare l’esistenza di un collegamento diretto tra i due manager e bin Laden.

Liste dell’FBI problematiche

Riguardo ai conti bloccati, lavorare con le liste dell’FBI non è semplice e le banche devono prima procedere a importanti verifiche, precisa Nicati. Questi sforzi sono però positivi per l’immagine della piazza finanziaria elvetica, aggiunge.

Il sostituto procuratore deve adattarsi ai metodi americani di indagine senza nel contempo violare le leggi svizzere. “Gli americani sono ‘campioni del telefono’, mentre le forme procedurali elvetiche richiedono documenti scritti e firmati”. Nicati dovrebbe prossimamente recarsi negli Stati Uniti per visionare i documenti importanti per le indagini e ottenerne delle copie.

Youssef Nada “fratello musulmano”

In un’intervista al ‘New York Times’, concessa la sera precedente all’irruzione dei carabinieri nella sua villa di Campione d’Italia, Nada ha spiegato le proprie attività finanziarie e negato di aver a che fare con terroristi.

Egli ha confermato di essere da 50 anni un membro dei ‘Fratelli Musulmani’, ma ha sottolineato di aver sempre agito alla luce del sole, negando qualunque legame con Al Qaeda. L’uomo d’affari ritiene di essere finito nel mirino per la sua affiliazione con il gruppo fondamentalista egiziano e per aver avuto, come clienti, membri della ricca famiglia saudita dei bin Laden.

swissinfo e agenzie

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