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Tornano in libertà gli attivisti arrestati a Zurigo e Basilea

Sono quasi tutti tornati in libertà oggi gli 83 attivisti per il clima che hanno bloccato le entrate di Credit Suisse a Zurigo e di UBS a Basilea. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Sono quasi tutti tornati in libertà oggi gli 83 attivisti per il clima che lunedì scorso hanno bloccato le entrate di Credit Suisse, sulla centralissima Paradeplatz a Zurigo, e di UBS a Basilea. Per due di loro la procura zurighese ha chiesto la detenzione preventiva.

A Zurigo la detenzione preventiva è stata richiesta per due sospettati per i quali esiste “un rischio di fuga o di inquinamento delle prove”, scrive in una nota il Ministero pubblico generale

Nella città sulla Limmat le forze dell’ordine hanno posto in stato di fermo due giorni fa 64 persone, fra cui tre minorenni. Per questi ultimi è intervenuta la magistratura dei minorenni. Quattro attivisti sono stati rilasciati ieri, ma i procedimenti nei loro confronti proseguono. Altri 54 attivisti maggiorenni sono stati liberati questa mattina e nei loro confronti sono stati emanati decreti d’accusa: sono tutti ritenuti colpevoli di coercizione e in alcuni casi di violazione di domicilio. Per un’altra persona rilasciata il procedimento è stato trasferito in un altro cantone.

A Basilea, dopo lo sgombero degli attivisti che bloccavano l’entrata di UBS sulla Aeschenplatz, sono state 19 le persone arrestate e “sottoposte a un controllo d’identità”, scrive oggi in una nota il Ministero pubblico della città sul Reno. Si tratta di 12 uomini e 7 donne e, per nazionalità, di 5 svizzeri, 9 tedeschi, 2 finlandesi, 1 austriaco, 1 greco e 1 persona degli Stati Uniti.

Alcuni dei fermati sono stati rilasciati martedì sera, gli altri oggi. La procura renana ha avviato nei loro confronti procedimenti per i sospetti di coercizione, sommossa, danneggiamento e impedimento di atti dell’autorità.

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