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Traffico, Avanti tra botta e risposta

Il numero di camion in transito è in costante aumentato, fino all'incendio dell'ottobre 2001 swissinfo.ch

Maggiore sicurezza stradale o aumento del traffico? Il secondo tunnel nel Gottardo, parte del controprogetto Avanti per una maggiore mobilità, scalda gli animi a sud delle Alpi.

Da un lato, c’è chi teme l’arrivo di una valanga di mezzi pesanti; sull’altro fronte, si privilegia la sicurezza del traffico.

Sostenuto da Governo e industrie, il controprogetto miliardario in votazione l’8 febbraio promette l’eliminazione dei problemi legati al traffico ma in molti in Ticino sembrano non crederci.

Molti i no all’idea di raddoppiare

A provocare una vera e propria levata di scudi in Ticino è stata la prospettiva della costruzione di una seconda galleria sotto il massiccio del Gottardo. In Ticino, importantissimo snodo autostradale europeo sull’asse nord-sud, il traffico è sempre più congestionato.

Il fronte dei no, a sud delle Alpi, appare trasversale e abbraccia molte municipalità lungo la tormentata autostrada A2 Chiasso-Basilea, con le dovute eccezioni come Airolo.

Questo paese, a ridosso del Gottardo, ha vissuto in prima persona la tragedia del 2001 quando, a causa di un TIR, arsero vive 11 persone nel traforo autostradale. Airolo vuole il raddoppio proprio per ragioni di sicurezza.

La sicurezza non c’entra niente, invece, secondo il sindaco di Giornico Romano Rossi. Il suo paese, nell’area del portale sud del Gottardo, potrebbe beneficiare del raddoppio della galleria, avendo meno traffico incolonnato.

Invece…”Io dico no perché ci vuole solidarietà con gli altri paesi: le colonne verrebbero semplicemente spostate altrove, soprattutto a sud, al confine con l’Italia dove ci sono diverse strozzature.”

La sua opinione è condivisa dal sindaco di Chiasso, Claudio Moro, secondo cui “non è spostando le colonne di auto e di TIR da Airolo in giù che si migliora la sicurezza sulla rete stradale.”

Il problema del traffico, afferma Romano Rossi, andrebbe discusso a livello europeo ma “non c’è volontà politica.” Così il raddoppio diventa un invito rivolto a tutti i mezzi pesanti, pregiudicando lo scopo della nuova trasversale ferroviaria alpina per i treni ad alta velocità, che dovrebbe farsi carico entro il 2020 di tutto il traffico pesante in transito attraverso la Svizzera.

“Se la galleria autostradale di base fosse costruita, diventeremmo la via principe per attraversare l‘Europa”, sottolinea Romano Rossi, “e allora addio ai TIR su strada ferrata..”.

“Sarebbe il peggior incubo per un ambientalista” afferma Francesco Maggi, responsabile del WWF Svizzera italiana che teme che i 30 miliardi di franchi finiscano in cemento e bitume.

A sostegno del si

Questa bordata di no contrasta con la posizione ufficiale del Cantone: già nel 2000 il Consiglio di Stato aveva spiegato che la costruzione del secondo tunnel nel Gottardo era l’unica soluzione ai problemi cronici di traffico.

La strada indicata è diventata prioritaria per il ministro del Territorio Marco Borradori e per Marina Masoni, ministra dell’economia, che intravvedono nel raddoppio diverse frecce nell’arco del settore industriale, economico e del turismo.

Al loro fianco anche il Comitato “Mobilità su misura” con molti politici di spicco e l’Associazione industrie ticinesi, che giudicano l’eventuale raddoppio – effettuato tra l’altro tra una ventina d’anni – “un‘opera importante per l’economia regionale ma anche per quella nazionale ed internazionale. Che assicurerà una migliore fluidità del traffico e migliorerà gli scambi commerciali.”

Nulla è scontato

Il Comitato per il controprogetto Avanti è convinto che l’8 febbraio i cittadini depositeranno un no deciso nelle urne: 30 miliardi per le costruzioni stradali sembrano infatti un impegno troppo gravoso in tempi piuttosto difficili, che andrebbero a scapito di altri importanti compiti federali nei settori della socialità.

30 miliardi in opere stradali significano invece posti di lavoro, sottolineano industrie e alcuni sindacati. “Il nostro problema? Le soluzioni impossibili, come ha detto il personaggio dei fumetti Charlie Brown. Aspetto con curiosità questa votazione”, conclude il sindaco di Giornico Romano Rossi.

swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano

Il controprogetto governativo all’iniziativa Avanti, su cui si vota l’8 febbraio, intende completare la rete stradale e le sue infrastrutture.

Tra i progetti possibili, anche il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo.

Il governo ticinese appoggia il progetto federale. La popolazione sembra più scettica.

Dall’apertura della galleria autostradale (1980), il numero di autocarri in transito è passato da 171.000 a 1,18 milioni. Dopo l’incendio dell’ottobre 2001 e la limitazione del transito, il numero di autocarri è nuovamente sceso sotto il milione. La tendenza è però di nuovo alla crescita.

Il governo propone di stanziare 30 miliardi per completare e migliorare la rete stradale svizzera.
Un sì del popolo spianerebbe la via a una nuova galleria autostradale di base sotto il Gottardo.

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