Prospettive svizzere in 10 lingue

Tunisia promette stop a test medici forzati su omosessualità

Si profila una conquista per i diritti civili in Tunisia. KEYSTONE/AP/RIADH DRIDI sda-ats

(Keystone-ATS) La Tunisia ha accettato 189 delle 248 raccomandazioni proposte dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU, in particolare quelle nell’ambito del rispetto della libertà di espressione e dei diritti umani, tra cui il divieto delle discriminazioni sessuali.

Lo ha detto al ritorno da Ginevra il ministro tunisino per i rapporti con le istanze costituzionali, la società civile e i diritti dell’Uomo, Mehdi Ben Gharbia, che si è impegnato a nome del governo a vietare in Tunisia il ricorso all’uso del test obbligato per determinare l’orientamento sessuale.

Questi atti forzati sono equiparati dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu a “atti di tortura”. In Tunisia, dove l’omosessualità è ancora punita con 3 anni di reclusione ai sensi dell’art. 230 del codice penale, “questi esami non potranno più essere imposti con la forza, fisica o morale, o senza il consenso della persona interessata”, ha detto il ministro, senza tuttavia fornire una data per la cancellazione della norma.

Attivisti per i diritti umani stranieri e locali intanto continuano a condannare la pratica degli esami medici forzati definendoli come “crudeli” e “inumani”. Ben Gharbia ha detto che i giudici possono ancora richiedere che un sospetto subisca la prova “ma questa persona ha ogni diritto di rifiutare, senza che il suo rifiuto sia considerato valido come prova dell’omosessualità”.

La Tunisia è “impegnata a proteggere la minoranza sessuale da qualsiasi forma di stigmatizzazione, discriminazione e violenza”, ha assicurato il ministro, ma per arrivare alla depenalizzazione dell’omosessualità occorre, secondo lui, aprire “un dibattito sociale con i cittadini tunisini, oltre ad elaborare un patto poiché la società civile deve prima essere preparata al cambiamento”.

Lo stesso tipo di dibattito dovrà verificarsi anche per quanto riguarda l’abolizione definitiva della pena di morte, ha detto ancora il ministro.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR