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Ancora scontri e tensione in zona Università a Bologna

(Keystone-ATS) Dopo la tensione di ieri, culminata con lo sgombero da parte della polizia della biblioteca di lettere, è stata un’altra giornata con i nervi tesi in via Zamboni e nella zona universitaria di Bologna.

Ci sono stati nuovi tafferugli fra studenti e polizia, nuove cariche e due manifestanti sono stati arrestati. Il corteo, partito da piazza Verdi, è stato la conseguenza diretta di quello che è successo ieri, un pomeriggio di guerriglia urbana scaturita dall’iniziativa del Collettivo universitario autonomo di togliere i tornelli che l’Ateneo aveva messo all’ingresso della sala studio della biblioteca di lettere, per avere il controllo degli accessi.

Una decisione che ha provocato la reazione degli antagonisti, finita con cariche e scontri anche dentro la biblioteca. Il corteo del giorno dopo aveva l’intenzione di protestare contro questi fatti. Alcune centinaia di persone, guidate dal collettivo degli autonomi, hanno sfilato per le strade del centro della città.

Il corteo è poi tornato in via Zamboni, dove ci sono le aule di lettere, il rettorato e la sala studio al centro della questione, oggi chiusa per lavori di ripristino. Gli studenti si sono trovati davanti le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa, è scoppiato qualche petardo, è volata qualche bottiglia, poi è partita una carica, durante la quale tre persone sono state trattenute e portate in questura.

Una di loro è stata rilasciata, gli altri due sono stati invece arrestati con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e domani saranno processati in direttissima.

Per chiedere la loro immediata liberazione il corteo è ripartito, spingendosi anche sui viali di circonvallazione e bloccando per qualche minuto alcuni degli incroci di maggior impatto per il traffico della città.

Quando gli autonomi sono tornati in piazza Verdi, con la polizia che non si era mai mossa da lì, hanno trovato un gruppo di una cinquantina di altri studenti che si erano seduti di fronte al cordone e cantavano accompagnati da alcuni strumenti musicali. Hanno fatto da cuscinetto e, in pratica, impedito ai più facinorosi autonomi di entrare di nuovo in contatto con i manganelli della polizia.

Domani i collettivi bolognesi hanno annunciato che torneranno in piazza per una nuova manifestazione che partirà alle 17 sempre da piazza Verdi. I loro portavoce hanno assicurato che si tratterà di una manifestazione più “comunicativa”. Sta di fatto che anche quella di domani, nel centro di Bologna, sarà una giornata tesa.

“Quando c’è infrazione delle regole, quando si sfocia nell’illegalità, quando si fa ricorso alle intimidazioni o alla violenza, non si può parlare di difesa del diritto allo studio”, ha commentato in serata la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.

“Il rispetto reciproco, il dialogo, insieme al rispetto della legalità e all’osservanza delle regole di convivenza civile – ha aggiunto – sono i cardini attorno a cui vogliamo costruire il percorso formativo delle studentesse e degli studenti, contro ogni cultura della discriminazione e della sopraffazione”.

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