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Apprezzamento dollaro ha condizionato settore assicurativo

L'apprezzamento del dollaro ha condizionato settore assicurativo, lo indica lo studio sigma di Swiss Re (foto d'archivio) Keystone/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) L’apprezzamento del dollaro ha condizionato gli affari delle assicurazioni nel 2015. È quanto riporta lo studio sigma di Swiss Re pubblicato oggi, da cui risulta per l’anno in rassegna un calo del 4,2% a 4554 miliardi dollari di premi incassati.

In termini reali, invece, si è registrata una crescita 3,8% su un anno (+3,5% nel 2014).

Tenuto conto del deprezzamento di numerose divise nei confronti della moneta verde, lo scorso anno il volume globale dei premi è calato in termini nominali. Nel 2014, il riassicuratore zurighese aveva calcolato un totale dei premi di circa 4780 miliardi di dollari (4614 miliardi di franchi).

Espressa in termini reali, la progressione del settore rimane tuttavia stabile nonostante il contesto economico difficile, indica lo studio. Contemporaneamente, l’anno scorso il prodotto interno lordo globale è salito del 2,5%.

Il settore Vita ha registrato un rallentamento sui mercati maturi. Il totale dei premi emessi ha ceduto il 4,6% in termini nominali a 2534 miliardi di dollari. In termini reali, sono progrediti del 4%.

Benché la progressione nel 2015 e 2014 sia superiore alla media, gli affari Vita non hanno più preso veramente slancio dalla crisi finanziaria, rileva Swiss Re. Nei paesi industrializzati, i premi sono rimasti praticamente al palo, se non sono calati come nell’Europa occidentale e in Nord America. Nei Paesi emergenti, specie in Cina, la crescita è quasi raddoppiata. Miglioramenti si sono verificati anche in America latina.

Nel settore non Vita, i ricavi si sono globalmente arretrati in termini nominali del 3,8% a 2020 miliardi di dollari. Ma la crescita reale è stata del 3,6% (+2,4% nel 2014). Le entrate hanno subito un balzo in termini reali nei Paesi industrializzati; +3,2% in Nord America e +4,1% nei mercati asiatici. Nell’Europa occidentale, la crescita è stata dell’1,5% dopo una lunga stagnazione. In Europa orientale e centrale, a causa della crisi ucraina, si è assistito invece a una flessione di quasi il 5%.

Per i mercati emergenti, la dinamica ha subito un rallentamento: da quasi +8,6% nel 2014 si è passati a +7,8% del 2015. Principale motore del settore è stata la Cina (+17%).

L’esercizio 2015 è stato contraddistinto da 353 sinistri gravi, di cui 198 catastrofi naturali, un numero record per un solo anno, rileva lo studio. Le perdite totali sono rimaste in ogni caso inferiori al 2014: 92 miliardi di dollari a fronte dei 113 miliardi dell’anno precedente.

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