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Bata conferma chiusura 29 negozi in Svizzera

(Keystone-ATS) Bata ha confermato oggi la chiusura dei suoi 29 negozi in Svizzera.

Il gigante della scarpa giustifica il provvedimento, che colpisce 175 salariati su un totale di 300, adducendo il turismo degli acquisti favorito dalla forza del franco, la concorrenza online e la saturazione del mercato.

Gli sforzi di ristrutturazione intrapresi nel corso degli ultimi anni per far fronte a questi sviluppi si sono rivelati insufficienti per mantenere i negozi in Svizzera, scrive Bata in una nota, in cui non precisa la data della chiusura. L’impresa attiva a livello internazionale, che ha il suo quartier generale a Losanna, assicura di voler minimizzare l’impatto sociale e finanziario delle chiusure.

Dei 29 negozi colpiti, 12 si trovano nella Svizzera tedesca, 13 in quella romanda e quattro in Ticino secondo il sito del gruppo. Una ventina di dipendenti perderanno il posto a Locarno, Lugano, Grancia e Morbio Inferiore (Serfontana), ha riportato la stampa cantonale.

Il gruppo precisa che la direzione svizzera ha informato salariati e proposto soluzioni, tra cui la possibilità di riqualificazione presso altri attori del commercio al dettaglio per 40 di loro. Il taglio non riguarda i 30 dipendenti della sede losannese del gruppo.

La ristrutturazione delle attività svizzere di Bata era stata denunciata venerdì scorso dal sindacato Unia, secondo il quale la chiusura dei negozi è prevista per la fine di luglio. All’origine del provvedimento, secondo Unia che ha chiesto “un piano sociale degno di questo nome”, vi sarebbe la volontà dell’impresa di concentrarsi sulla vendita online dei suoi prodotti.

La famiglia Bata, proprietaria del gruppo, con un patrimonio stimato a 3,2 miliardi di franchi, “ha i mezzi e il dovere di assicurare il futuro dei dipendenti”, afferma Unia.

Bata, fondata nel 1894 nell’attuale Repubblica ceca da Tomas Bata, dal fratello Antonin e dalla sorella Anna, i cui antenati erano stati calzolai per generazioni, è presente in oltre 60 paesi con 5000 negozi (700 in Europa) e 24 siti di produzione, per un totale di oltre 30’000 salariati. Anche in Svizzera è fra i leader del commercio al dettaglio di calzature.

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