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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,63%

(Keystone-ATS) Seduta negativa per la borsa svizzera, che ha sofferto la debolezza dei titoli farmaceutici e bancari: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8276,70 punti, giù dello 0,63% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,52% a 9056,89 punti.

Oggi non sono mancati gli impulsi, con una raffica di bilanci aziendali e diversi dati macroeconomici, a cominciare dalle richieste di sussidio di disoccupazione negli Usa, calate in modo più forte di quanto atteso. La situazione del mercato del lavoro viene come sempre osservata con attenzione perché potrebbe fornire indicazioni circa i tempi della stretta monetaria prevista negli Usa. Come era nelle previsioni, ieri la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi e lo stesso ha fatto oggi la Banca d’Inghilterra.

Sullo sfondo rimangono le incertezze legate alla politica economica del nuovo presidente americano Donald Trump. La “luna di miele” con i mercati sembra essere terminata: la decisione con cui il nuovo inquilino della Casa Bianca porta avanti il suo programma protezionistico era forse stata sottovalutata.

Sul fronte interno l’attenzione era concentrata su Swatch (+1,00% a 354,20 franchi), che ha conseguito utili e fatturato in calo nel 2016. In entrambi i casi l’arretramento è più marcato di quanto pronosticato dagli analisti e anche il dividendo verrà ridotto in modo maggiore di quanto previsto. Il titolo ha avviato le contrattazioni in calo di quasi il 5%, ma ha saputo risollevarsi brillantemente quando in primo piano sono passate le prospettive positive per l’anno in corso. Fermo sul posto è rimasto il secondo valore del lusso, Richemont (invariata a 75,85 franchi).

In ordine sparso si sono a lungo presentate le azioni particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,21% a 23,43 franchi), Adecco (+0,07% a 71,15 franchi), Geberit (-0,02% a 420,80 franchi) e LafargeHolcim (+1,12% a 54,25 franchi).

Fra i bancari Credit Suisse (-2,37% a 14,82 franchi) è apparsa maggiormente sotto pressione di Julius Bär (-1,13% a 46,29 franchi) e UBS (-1,26% a 15,71 franchi): sull’intero comparto hanno pesato i deludenti risultati di Deutsche Bank. Le vendite del segmento finanziario hanno interessato anche gli assicurativi Zurich (-0,94% a 283,50 franchi) e Swiss Life (-0,95% a 303,30 franchi), ma non Swiss Re (+0,27% a 93,60 franchi), che ha beneficiato di una correzione al rialzo delle prospettive 2017 da parte del concorrente Hannover Rück.

Hanno inciso fortemente sul listino Novartis (-0,62% a 72,10 franchi) e Roche (-1,68% a 233,50 franchi), mentre si è difeso meglio il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-0,21% a 72,00 franchi).

Syngenta (+0,52% a 426,70 franchi) potrebbe aver ricevuto il via libera della Commissione europea alla fusione con ChemCina, stando a notizie insider. Completano lo scacchiere dei 20 titoli principali Actelion (-0,89% a 256,20 franchi), Givaudan (-1,15% a 1723,00 franchi), SGS (+0,05% a 2074,00 franchi) e Swisscom (-0,62% a 430,30 franchi).

Nel mercato allargato balzo di Lifewatch (+5,26% a 12,00 franchi), che sta cercando altri interessati dopo l’opa di Aevis. Hanno informato sull’andamento degli affari Emmi (-1,50% a 625,50 franchi) e Bucher (+1,31% a 271,00 franchi).

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