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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,70%

(Keystone-ATS) Inizio di settimana negativo per la borsa svizzera: l’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8320,83 punti, in flessione dello 0,70% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,68% a 9090,07 punti.

Il mercato elvetico si è mosso in sintonia con le altre piazze continentali e nel finale di seduta ha guardato anche a Wall Street, dove il Dow Jones è sceso di nuovo sotto i 20’000 punti.

Gli investitori hanno preso atto della decisione del presidente americano Donald Trump di proibire per 90 giorni l’accesso negli Usa dei cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana. Stando agli specialisti non bisogna attribuire un’importanza esagerata al provvedimento, ma è opinione condivisa che esso aumenti le incertezze a livello politico. Una insicurezza cui deve far fronte anche la stessa Federal Reserve, chiamata mercoledì a prendere una decisione sui tassi.

In ambito congiunturale in dicembre negli Usa le spese dei consumatori e i redditi sono risultati in linea con le attese. I compromessi sugli acquisti di case sono risultati per contro superiori alle aspettative. Questi dati non hanno comunque lasciato un’impronta rilevante sui corsi.

Per quanto riguarda i singoli titoli hanno avuto un importante impatto negativo Roche (-0,97% a 234,00 franchi) – che mercoledì presenterà il bilancio 2016 – e Nestlé (-1,03% a 72,40 franchi), mentre si è difeso meglio il terzo peso massimo difensivo, Novartis (+0,14% a 72,00 franchi).

Tutti in rosso hanno terminato i valori più sensibili ai cicli economici come ABB (-0,97% a 23,52 franchi), Adecco (-0,98% a 70,45 franchi), Geberit (-0,92% a 421,10 franchi) e LafargeHolcim (-1,39% a 53,30 franchi). Hanno arretrato anche, nel segmento del lusso, Swatch (-1,20% a 346,50 franchi) e Richemont (-1,10% a 76,35 franchi): sono in atto prese di beneficio sui due titoli che – dopo Actelion (-0,04% a 272,30 franchi) – dall’inizio dell’anno hanno presentato la performance migliore.

Inizialmente tonica dopo lo scivolone di venerdì, UBS (-0,68% a 16,14 franchi), è andata spegnendosi nel finale, terminando non lontano dagli altri due bancari Credit Suisse (-0,52% a 15,20 franchi) e Julius Bär (+0,04% a 46,11 franchi). Gli ordini di vendita hanno interessato gli assicurativi Zurich (-1,86% a 284,30 franchi), Swiss Life (-0,76% a 298,50 franchi) e Swiss Re (-1,54% a 92,55 franchi).

Givaudan (+1,59% a 1854,00 franchi) è apparsa ben ispirata alla vigilia della presentazione delle cifre sull’anno appena trascorso: gli analisti sperano nella continuazione della crescita e in un aumento del dividendo. Completano il quadro dei 20 valori più importanti SGS (-0,76% a 2088,00 franchi), Swisscom (-0,82% a 433,40 franchi) e Syngenta (+0,07% a 422,30 franchi).

Nel mercato allargato hanno informato sull’andamento degli affari Metall Zug (+1,73% a 3461,00 franchi) e – già venerdì sera – Gurit (-1,60% a 797,00 franchi). Aryzta (-2,82% a 27,88 franchi) per una volta ha sofferto non tanto per notizie riguardo all’azienda, quando per il fatto che da oggi il titolo viene scambiato senza dividendo.

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