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Brexit e effetto domino, ora Wilders invoca ‘Nexit’

Il populista olandese Gert Wilders che sull'onda dell'entusiasmo euroscettico auspica su Twitter l'uscita dell'Olanda dall'Unione europea (foto d'archivio). Keystone/EPA/KOEN VAN WEEL sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo la Brexit, la ‘Nexit’. A coniare la nuova espressione è il populista olandese Gert Wilders che sull’onda dell’entusiasmo euroscettico auspica su Twitter l’uscita dell’Olanda (Nederland) dall’Unione europea.

E il temuto ‘effetto domino’ del referendum del 23 giugno comincia a prendere forma. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble lo ha detto chiaramente allo Spiegel che “non si può escludere” che altri Paesi seguano l’esempio della Gran Bretagna in caso di una vittoria dei ‘Leave’. E aveva citato proprio l’Olanda, “stretto alleato del Regno Unito”.

Oggi è stata la ministro degli Esteri svedese Margot Wallstrom in un’intervista alla Bbc a lanciare l’allarme sul rischio che l’Europa finisca in frantumi. Gli altri Paesi, ha sostenuto, potrebbero pensare: “Beh, se loro possono andarsene forse anche noi dovremmo tenere un referendum e forse anche noi dovremmo andarcene”. Ma anche nel caso in cui vincessero i pro-Ue, ha avvertito Wallstrom, ci possono essere conseguenze negative se anche gli altri Stati della Ue chiedessero gli sconti e gli ‘opt-out’ che il Regno ha ottenuto negoziando sotto la minaccia del referendum.

L’Olanda, dove il partito di Wilders anti europeo e anti immigrati sarebbe in grado di sedurre un elettore su quattro, non è l’unico Paese europeo in cui gli euroscettici potrebbero cavalcare l’onda britannica. In Francia c’è Marine Le Pen, in Ungheria Viktor Orban, in Italia Matteo Salvini. Secondo uno studio pubblicato in settimana dal centro di ricerche americano Pew Research Center, la percentuale degli europei che ha un’opinione positiva dell’Ue è crollata nell’ultimo anno, causa crisi migranti e politiche di austerity. Solo il 38% dei francesi interpellati, ad esempio, il 17% in meno dell’anno scorso, sostiene l’Unione europea. In Spagna la percentuale è del 47%, 16 punti percentuali in meno. Meglio in Germania, dove è dalla parte dell’Ue il 50% dei tedeschi con un calo solo dell’8% rispetto all’anno precedente. Quale che sia il risultato del referendum, insomma, il giorno dopo l’Europa non sarà più la stessa.

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