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CF: deficit di 600 milioni nel preventivo 2017

Confederazione: deficit di 600 milioni nel preventivo 2017 KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Le decisioni del Parlamento federale e l’afflusso di migranti hanno avuto ripercussioni anche sui conti della Confederazione.

Il preventivo 2017 presenta un disavanzo di circa 600 milioni mentre il piano finanziario 2018–2020 prevede deficit di 1,4–2 miliardi all’anno. In autunno il Consiglio federale presenterà un ulteriore programma di stabilizzazione per gli anni 2018–2020.

Nel 2017 si prevedono entrate pari a 68,8 miliardi e uscite per 69,4 miliardi, dovute essenzialmente all’afflusso massiccio di migranti. Senza queste spese straordinarie (+850 mio.), il preventivo sarebbe conforme alle direttive del freno all’indebitamento, precisa un comunicato.

Il Consiglio federale ha quindi proposto al Parlamento di iscrivere una parte delle maggiori uscite nel settore dell’asilo (400 mio.) come fabbisogno finanziario straordinario secondo il freno all’indebitamento. Nel bilancio ordinario risulta dunque un’eccedenza strutturale di circa 100 milioni e in quello straordinario un deficit di 400 milioni.

Le decisioni del Parlamento riguardo all’aumento del limite di spesa dell’esercito, alla riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) e all’eventuale proroga dell’aliquota speciale IVA per le prestazioni nel settore alberghiero comportano un peggioramento del risultato di oltre 1 miliardo già nel 2018. Dal 2019 si aggiungeranno anche i costi generati dalla Riforma III dell’imposizione delle imprese. Globalmente dal 2018 in poi i deficit strutturali si attesteranno fra 1,4 e 2 miliardi.

Per questo il governo ritiene indispensabile attuare il programma di stabilizzazione 2017-2019 e prevedere un nuovo programma di stabilizzazione a partire dal 2018. La portata del nuovo pacchetto di misure dipenderà dalla decisione delle Camere federali di confermare le maggiori spese previste.

Per non aggravare ulteriormente la situazione, il Consiglio federale ha deciso di assumere nuovi compiti soltanto se sono improcrastinabili. Ha inoltre incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di presentare proposte per aumentare il margine di manovra a livello di conti pubblici e creare maggiore flessibilità nelle uscite fortemente vincolate.

L’Esecutivo intende inoltre esaminare le direttive del freno all’indebitamento, senza però mettere in discussione la riduzione del debito effettuata né la regola in materia di uscite sancita nella Costituzione. Il rapporto sarà pronto entro la fine dell’anno.

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