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Cioccolato “Swiss Army” deve cambiare nome, armasuisse vince causa

(Keystone-ATS) La ditta zurighese Star Trade non potrà più vendere la sua cioccolata con la dicitura “Swiss Army”. L’Ufficio federale dell’armamento (armasuisse) ha vinto oggi la causa intentata davanti al Tribunale commerciale di Berna per usurpazione del marchio.

L’azienda citata in giudizio ha accettato l’imposizione del divieto di utilizzo, indica in una nota il Dipartimento federale della difesa (DDPS), aggiungendo che il caso “assume anche un valore paradigmatico nella prospettiva di altre violazioni di marchi dell’Esercito svizzero”.

Star Trade, che ha sede a Bülach (ZH), ha già cambiato la dicitura “Swiss Army” in “Royal Army” sulle sue barre di cioccolato, pur mantenendo lo stesso design con la croce elvetica. Lo si può constatare sul suo sito web e lo ha confermato all’ats il comproprietario e direttore dell’azienda Peter Looser.

Il cambio di nome è un grosso svantaggio, ha ammesso, perché la marca “Swiss Army” e nota mondialmente: lo scorso hanno ne sono state vendute quasi 250’000 tavolette, tra l’altro all’esercito estone. Con un contratto di licenza, ha aggiunto Looser, la sua ditta avrebbe potuto continuare a smerciarle con il marchio contestato, ma non ne valeva la pena: la licenza è troppo cara, i margini sul cioccolato troppo piccoli.

Nel 2013 le Camere federali avevano accolto una mozione mirante a far registrare i marchi “Swiss Army”, “Swiss Military” e “Swiss Air Force” presso l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI). Il Consiglio federale ne ha affidato l’attuazione al DDPS tramite armasuisse.

Negli ultimi anni l’ex Aggruppamento dell’armamento ha concluso con varie ditte elvetiche contratti di licenza e intentato diverse cause legali in Svizzera e all’estero per violazione dei marchi dell’Esercito svizzero, indica il DDPS.

Riferendosi al caso in esame, il dipartimento federale aggiunge che Armasuisse e l’IPI sono più volte intervenuti per opporsi all’uso illecito del marchio Swiss Army sul cioccolato. “Vista l’impossibilità di concludere un contratto di licenza, e in seguito a diversi vani solleciti”, armasuisse ha infine intentato una causa dinanzi al Tribunale commerciale del Canton Berna per far imporre un divieto di utilizzo.

I prodotti dei licenziatari svizzeri, che devono soddisfare i requisiti della legislazione Swissness, sono tutelati sui mercati globali, rammenta il DDPS. “In caso di necessità”, le violazioni dei marchi commesse in Svizzera e all’estero vengono perseguite giudizialmente su mandato di armasuisse. Gli introiti delle licenze vengono destinati alla copertura dei costi per la tutela e la difesa dei marchi. I ricavi confluiscono nella Cassa federale.

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