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CN: no a maggiore autonomia per infermieri

(Keystone-ATS) Con 118 voti contro 67, l’UDC e la sinistra hanno affossato oggi al Consiglio nazionale un progetto in questo senso che mirava a rendere più attrattive le professioni del settore. Il dossier è liquidato.

Il popolo potrebbe però essere chiamato ad esprimersi: l’Associazione svizzera infermiere ed infermieri ha infatti annunciato il lancio di un’iniziativa popolare.

In sostanza, il personale sanitario, in particolare gli infermieri, non deve poter beneficiare di maggiore autonomia prodigando alcune cure a carico dell’assicurazione malattia anche senza prescrizione medica.

La rivalorizzazione dello statuto di infermiere consentirà un migliore impiego delle loro competenze, ha sostenuto invano Isabelle Moret (PLR/VD). Ciò è fondamentale – ha aggiunto – visto che il bisogno di questi lavoratori aumenterà con l’invecchiamento della popolazione. Più giovani sceglieranno la professione, più continueranno a praticarla, grazie al margine di autonomia.

Non tutte le cure sarebbero state interessate dal progetto. Gli infermieri avrebbero potuto prendere di propria iniziativa misure di valutazione, di consiglio e di coordinazione, così come decisioni sulle cure di base. Il Consiglio federale avrebbe dovuto definire in un’ordinanza le prestazioni fornite senza prescrizione medica.

Malgrado il progetto fosse stato elaborato a partire da un’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere nazionale bernese UDC, Rudolf Joder, il suo stesso partito, assieme alla sinistra, lo ha combattuto. Gli obiettivi sono lodevoli, ma rischiano di generare costi supplementari per oltre 100 milioni di franchi, e di conseguenza un aumento dei premi di cassa malattia, ha criticato Thomas de Courten (UDC/BL). Senza contare che altre professioni, come gli ergoterapisti, potrebbero chiedere un trattamento simile.

Bisogna assolutamente valorizzare lo statuto degli infermieri, ma questo progetto è stato denaturato, ha aggiunto Jean-François Steiert (PS/FR). Qui si vuole consentire a un infermiere di fornire prestazioni direttamente a carico dell’assicurazione di base, ma soltanto se avrà concluso preventivamente un’autorizzazione con un assicuratore malattia. In tal modo, ha rilevato, ogni cassa potrebbe decidere con che infermiere lavorare: sarebbe il caos.

Nemmeno il Consiglio federale era convinto del progetto. Il sistema cambierebbe, con conseguenze difficili da valutare, ha sostenuto il ministro Alain Berset. Il governo preferisce sostenere l’attrattiva delle cure e ammodernare la sanità attraverso un piano direttore basato sulla formazione o sulla legge sulle professioni mediche.

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