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Corea Nord: cinque funzionari regime giustiziati

Regime ferreo in Corea del Nord KEYSTONE/EPA/FRANCK ROBICHON sda-ats

(Keystone-ATS) Sono almeno cinque i funzionari di alto livello dei servizi segreti nordcoreani giustiziati a colpi di contraerea, mentre il loro ex capo Kim Won-hong è finito ai domiciliari con l’onta della degradazione a generale maggiore.

Data per certa la responsabilità di Pyongyang nell’omicidio di Kim Jong-nam, il fratellastro del leader Kim Jong-un, dopo la “smoking gun” del gas nervino (agente Vx, già usato in passato), l’audizione parlamentare dell’intelligence di Seul è servita oggi ad aggiornare la situazione nei limiti possibili oltre il 38/mo parallelo. A partire dalle epurazioni, la cui ultima avrebbe colpito uno degli uomini tra i più potenti dell’apparato.

Kim Won-hong, 72 anni, è stato rimosso a metà gennaio dalla guida del ministero della Sicurezza statale dopo che un’indagine condotta dal Partito dei Lavoratori ha messo l’agenzia sul banco degli accusati per l’abuso della sua autorità nella redazione di un rapporto falso sottoposto all’attenzione di Kim Jong-un.

I nuovi dettagli sul militare caduto in disgrazia seguono le recenti indiscrezioni del ministero dell’Unificazione di Seul sulla rimozione causata da un’ispezione. Il ministero della Sicurezza statale è noto per il controllo feroce sui cittadini (in patria e all’estero), la ricerca continua di spie e la punizione di quanti possano costituire una minaccia potenziale al regime. Kim fu designato a capo dei servizi nel 2012 ed è noto per essere stato colui che portò all’arresto e all’esecuzione di Jang Song-thaek, zio e un tempo tutore e numero due dell’attuale leader, giustiziato a dicembre 2013 per alto tradimento. Dopo l’epurazione, Kim Jong-un ha ordinato anche la rimozione della statua del padre, il “caro leader” Kim Jong-il, dal quartier generale dell’agenzia perché “indegna di un onore del genere”.

Se i rapporti diplomatici con la Malaysia segnano tempesta a causa della vicenda di Kim Jong-nam, lo stop alle importazioni di carbone deciso dalla Cina, storico alleato, genererà 300.000 disoccupati in Corea del Nord e la contrazione del Pil del 2,5%. Le stime dell’intelligence ipotizzano il taglio del 23%, o di 78 milioni di dollari, della vitale provvista di valuta estera.

Confermata, poi, la convinzione che la Corea del Nord abbia ultimato i preparativi per un nuovo test nucleare, il sesto, che potrebbe essere effettuato in ogni momento. Il tunnel numero 2 del sito nucleare di Punggye-ri è stato mantenuto operativo per tutto l’inverno, mentre il numero 3 può essere usato per una detonazione qualora la leadership nordcoreana la autorizzi. Di pari passo prosegue la produzione di plutonio: 10 kg nel 2016 dal reattore di Yongbyon e altri in arrivo a partire da fine 2017.

Intanto, il gruppo Lotte ha approvato il piano col ministero della Difesa sudcoreano per cedere i campi da golf di Seongju, nel sudovest del Paese, su cui saranno installati tra maggio e luglio i sistemi Usa anti-missile Thaad in funzione di difesa e deterrenza contro le intemperanze balistiche di Pyongyang.

L’accordo, che sarà siglato domani, rinfocolerà l’irritazione di Cina (e Russia) avendo denunciato i sistemi come minaccia ai propri interessi sostenendo tra l’altro che i radar potrebbero spiare le proprie strutture militari. Insomma, vista da Pechino, un altro fattore di instabilità.

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