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Coronavirus: Hollywood prevede perdite per miliardi di dollari

A causa del coronavirus l'industria del cinema di Hollywood prevede perdite di miliardi di dollari in mancati incassi, KEYSTONE/AP Invision/CHRIS PIZZELLO sda-ats

(Keystone-ATS) L’impatto del coronavirus si fa sentire sull’industria dei sogni: Hollywood prevede perdite di miliardi di dollari in mancati incassi, mentre il mercato cinese è fermo da settimane e le major rinviano le uscite di film di sicura cassetta come il prossimo James Bond.

“Impossibile fare pronostici”, ha detto una fonte dell’Hollywood Reporter notando anche il calo di incassi in altri mercati importanti come la Corea del Sud e l’Italia.

L’anno scorso il box office internazionale era stato di 31,1 miliardi di dollari, un record, per un totale globale di 42,5 miliardi, un altro primato. Ma le celebrazioni si sono presto fermate con l’emergenza del virus in Cina nei primi giorni del 2020.

Anche negli Usa, il più importante box office nel mondo con oltre 11 miliardi di dollari di incassi nel 2019, i botteghini hanno dato cenni di cedimento: i 40 milioni di dollari di biglietti venduti del primo classificato di questo fine settimana, il fantasy animato della Disney/Pixar “Onward”, sono poco meno di un quarto rispetto allo stesso week end del 2019 (il confronto con i 153 milioni di “Captain Marvel” era già brutale in partenza).

Il segnale evidente è che i consumatori, preoccupati del contagio, hanno avuto pochi incentivi a lasciare le case dove possono comunque vedere un film in streaming su Netflix o sulle altre piattaforme di entertainment digitale.

Le major hanno preso atto di questi segnali: il debutto nelle sale del prossimo James Bond “No Time to Die” è stato rinviato da aprile a novembre proprio invocando per l’impatto del coronavirus, una decisione che ha fatto ipotizzare altre scelte analoghe da parte di altri studi che per ora non si sono realizzate.

Intanto in Cina dove le oltre 70’000 sale sono chiuse da settimane, le previsioni sono di perdite da due miliardi di dollari nei primi due mesi dell’anno. Disney, che ci contava molto, ha posposto l’uscita cinese di “Mulan”, mentre film premiati agli Oscar come “1917”, “Jojo Rabbit” e “Piccole donne” sono usciti dalla programmazione. Primi stop anche alle produzioni: Paramount ha rinviato “per abbondanza di cautela”, ma anche in ossequio alle norme italiane che vietano gli assembramenti, le riprese di “Mission: Impossible 7” con Tom Cruise che doveva essere girato per tre settimane a Venezia.

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