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Coronavirus: von der Leyen, da Ue e paesi 2’770 mia. contro crisi

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato oggi un pacchetto di misure solidali per far fronte alla crisi derivata dall'epidemia di coronavirus. Keystone/AP Reuters Pool/FRANCOIS LENOIR sda-ats

(Keystone-ATS) “Ad oggi l’Ue, e cioè le istituzioni europee e gli Stati membri, hanno mobilitato 2’770 miliardi di euro. È la più ampia risposta finanziaria ad una crisi europea mai data nella storia”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Per aiutare i paesi più colpiti dal coronavirus come Spagna e Italia la Commissione europea conferma la proposta di un fondo anti-disoccupazione SURE, “che potrà mobilitare 100 miliardi di crediti, sulla base di garanzie messe a disposizione dagli Stati membri, per 25 miliardi. L’iniziativa sarà presentata all’Eurogruppo e confido che sarà adottata velocemente”, ha ribadito la von der Leyen presentando un pacchetto di misure solidali.

Quest’ultimo comprende pure un fondo per gli indigenti, aiuti a pescatori e agricoltori, un piano per ricalibrare tutti gli aiuti delle politiche di coesione per far fronte all’emergenza e uno strumento di sostegno per l’emergenza da tre miliardi.

Rispondendo ai giornalisti, la von der Leyen ha quindi dichiarato che “riconosco che le misure di emergenza nella crisi della pandemia del coronavirus possono essere necessarie, ma sono preoccupata che alcune misure vadano troppo oltre, ed in particolare sono preoccupata per la situazione in Ungheria”. “Le misure devono essere limitate, strettamente proporzionate, adeguate, non durare a tempo indeterminato, e soprattutto essere soggette a regolare controllo” del Parlamento.

Nei giorni scorsi l’Ungheria ha approvato lo stato di emergenza a tempo illimitato con pieni poteri per il premier Victor Orban.

In una dichiarazione comune anche 14 paesi membri dell’UE – cui potrebbero aderirne altri – scrivono che “in questa situazione senza precedenti, è legittimo che gli Stati membri prendano misure straordinarie”, ma “siamo profondamente preoccupati dal rischio di violazione dei principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali che derivano dall’approvazione di alcune misure di emergenza”. Tali misure, affermano, “dovrebbero essere proporzionate e provvisorie”.

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