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CSt: uniformare cittadinanza agevolata per terza generazione

I nipotini di immigrati dovrebbero ottenere più facilmente il passaporto svizzero (foto simbolica) KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) I nipotini di immigrati dovrebbero ottenere più facilmente il passaporto svizzero. Con 34 voti a 3, il Consiglio degli Stati ha deciso oggi di uniformare a livello nazionale la naturalizzazione agevolata per i giovani stranieri di terza generazione.

Il dossier ritorna al Nazionale per le divergenze.

Attualmente la legge non prevede nessuna agevolazione, ad eccezione del fatto che il tempo trascorso in Svizzera fra i 10 e i 20 anni conta doppio. La revisione che entrerà in vigore prossimamente non prevede grandi cambiamenti: semplicemente gli anni che contano il doppio sono quelli compresi tra gli 8 e i 18 anni e la durata minima del soggiorno deve essere di dieci anni.

I Cantoni sono però liberi di concedere condizioni agevolate per gli stranieri di terza generazione, e 16 di essi lo hanno già fatto. Il progetto adottato oggi, basato su un’iniziativa parlamentare di Ada Marra (PS/VD), chiede che tale prerogativa diventi di competenza della Confederazione e che vi sia una regolamentazione uniforme su scala nazionale. I Cantoni che concedono già facilitazioni potranno comunque continuare a farlo.

Il progetto prevede la modifica della Costituzione federale e della legge sulla nazionalità. Circa la carta fondamentale, viene indicato chiaramente il passaggio di competenza per quanto riguarda la facilitazione della naturalizzazione per i nipoti di immigrati. Inoltre, all’elenco dei criteri che danno accesso alla naturalizzazione agevolata, ossia filiazione, matrimonio e adozione verrà aggiunta la nascita in Svizzera.

Contro questi cambiamenti si sono espressi Stefan Engler (PPD/GR) e Peter Föhn (UDC/SZ). Engler ha soprattutto difeso le prerogative dei Cantoni e dei Comuni in quest’ambito, giudicando inutile intervenire visto che già molti Cantoni prevedono la naturalizzazione agevolata – tasse inferiori, nessun test di civica e conoscenze linguistiche, per esempio – per chi è nato e cresciuto da noi.

Per il democentrista Föhn, il progetto Marra ricorda la “tattica del salame”; l’obiettivo finale è armonizzare a livello federale la concessione della cittadinanza “tout court”. Föhn e Engler hanno messo in guardia da un voto popolare tutt’altro che acquisito.

Al voto, però, le loro argomentazioni sono state spazzate via (24 a 14). I “senatori” Robert Cramer (Verdi/GE) e Hans Stöckli (PS/SO) hanno ricordato ai due colleghi che il progetto gode del sostegno di 21 Cantoni e che è giusto fare un gesto per i nipoti degli immigrati che col loro lavoro hanno contribuito alla prosperità del Paese.

Nel corso della discussione particolareggiata a livello di legge, la maggioranza del plenum ha seguito le raccomandazioni della propria commissione. Gli stranieri di terza generazione potranno ottenere il passaporto svizzero solo se rispettano alcuni criteri. Almeno uno dei nonni deve essere nato in Svizzera o aver avuto un permesso di dimora (B).

Almeno uno dei genitori, inoltre, deve essere stato in possesso di un permesso di domicilio (C), aver soggiornato almeno dieci anni in Svizzera frequentando le scuole obbligatorie per almeno cinque anni.

La persona interessata alla naturalizzazione deve essere nata in Svizzera, essere in possesso di un permesso C e aver seguito le scuole obbligatorie per cinque anni. Questi criteri – cumulativi – sono più severi di quelli del Nazionale, specie per quanto riguarda l’esigenza del permesso di domicilio

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