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Dallas: Obama accorcia viaggio Ue. Killer ha agito solo

Agenti di polizia a Dallas KEYSTONE/AP/GERALD HERBERT sda-ats

(Keystone-ATS) Una strage ad opera di un solo killer, il veterano Micah Johnson.

Con fucile d’assalto AR-15, lo stesso usato al Pulse di Orlando, uccide cinque agenti di polizia a Dallas al termine di quella che doveva essere una manifestazione di protesta pacifica per l’uccisione nei giorni scorsi di due afroamericani, Alton Sterling in Luisiana e Philando Castile in Minnesota.

Un gesto folle dettato – secondo le ricostruzioni – dall’odio per i bianchi, soprattutto i poliziotti. E un gesto che mostra un’America spaccata alle prese con tensioni razziali, che fanno temere una nuova ‘estate rossa’.

Dopo aver seguito gli eventi dall’Europa, dove si trova per il vertice della Nato, Barack Obama decide di anticipare il rientro negli Stati Uniti di un giorno: sbarcherà a Washington domani in serata, e all’inizio della prossima settimana sarà a Dallas. Una Dallas ferita, che piange le sue vittime e che è stata – così come la descrivono alcuni testimoni – palcoscenico di una “piccola guerra” che si è trasformata nella giornata più nera per la polizia americana dall’11 settembre 2001.

Johnson ha agito da solo ed è stato ucciso da un robot killer della polizia, al termine di un confronto durato ore, nei pressi di Dealey Palza, dove è stato assassinato John Fitzgerald Kennedy. Secondo le iniziali ricostruzioni a sparare sulle forze dell’ordine sarebbero stati diversi cecchini, almeno due. Ci sono volute ore e molti fermi prima di arrivare ad accertare che il killer era uno solo, Johnson.

E che con la sua uccisione “la città è ora al sicuro” afferma il sindaco Mike Rawlings. L’ipotesi dei vari cecchini era legata al fatto che nella manifestazione pacifica c’erano “20 manifestanti armati che, sentiti i primi spari, hanno iniziato a correre” traendo in errore la polizia, spiega Rawlings.

Mentre manifestazioni contro la violenza delle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze si tengono in tutti gli Stati Uniti, le tensioni razziali irrompono in campagna elettorale. E rappresentano un test per Hillary Clinton e Donald Trump. “C’è troppa violenza e troppo odio. È necessario ammettere che esistono ancora pregiudizi impliciti nella società e anche nei migliori dipartimenti di polizia” afferma Hillary, invitando però a non denigrare i poliziotti. “Le divisioni razziali sono peggiorate, non migliorate. Renderemo l’America sicura di nuovo” sono le parole di Trump.

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