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Divieto finanziamento estero discriminatorio e poco praticabile

Disporre un divieto di finanziamento estero solo per le moschee o centri culturali islamici, non farebbe che insinuare un sentimento di sospetto nei confronti di queste persone e sarebbe anche poco praticabile, secondo il Consiglio federale. KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Disporre un divieto di finanziamento estero solo per le moschee o centri culturali islamici, non farebbe che insinuare un sentimento di sospetto nei confronti di queste persone e sarebbe anche poco praticabile.

È quanto scrive il Consiglio federale in risposta ad una mozione, che invita a respingere, inoltrata dal Consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS).

Col suo atto parlamentare, il Vallesano domandava l’istituzione di una base legale che permettesse di identificare e vietare il finanziamento diretto o indiretto dei luoghi di culto musulmani e altri centri islamici da parte di Stati esteri che non rispettano i diritti umani o sono sospettati di sostenere gruppi terroristici.

Per il Governo, le leggi per contrastare l’estremismo violento esistono già. Pur non disponendo di basi legali specifiche che consentano di repertoriare in maniera regolare e sistematica le fonti di finanziamento delle comunità religiose e di quelle musulmane in particolare, l’Esecutivo fa notare che i Cantoni, riconoscendo le comunità musulmane insediate sul proprio territorio, potrebbero ottenere l’auspicata trasparenza riguardante i flussi finanziari.

Infatti, si legge nella risposta governativa, “i Cantoni che definiscono le condizioni legali per il riconoscimento delle comunità religiose esigono spesso la trasparenza finanziaria”. Tuttavia, “finora nessun Cantone ha ancora riconosciuto alcuna comunità musulmana”.

Un divieto di finanziamento estero, inoltre, sarebbe a detta del Consiglio federale “poco praticabile”. Uno Stato estero che intendesse eludere simile disposizione “non avrebbe alcun problema a ricorrere a intermediari o prestanome. I provvedimenti da adottare per contrastare tali manovre cagionerebbero un lavoro oneroso a fronte di un’efficacia pratica limitata”.

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