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ESA: Lo spazio europeo guarda a futuro, programmi per 11 mld

(Keystone-ATS) È un programma nutrito, dal valore complessivo di 11 miliardi di euro, quello che l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) discuterà nella conferenza che giovedì e venerdì riunirà a Lucerna, ministri e agenzie spaziali dei 22 Paesi membri.

È un appuntamento cruciale per lo spazio europeo e che ogni due anni definisce politiche, programmi e indirizzi per il futuro: si va dall’esplorazione di Marte con la missione ExoMars a quella della Luna in una missione congiunta con la Russia; fino a nuovi lanciatori a propellente liquido e a sistemi di difesa della Terra da eventuali impatti asteroidi e da tempeste magnetiche scatenate dal Sole.

La cifra di 11 miliardi di euro (circa 12 miliardi di franchi) prevista per i programmi sul tavolo della Conferenza ministeriale del 2016 è naturalmente indicativa per consentire sia di proseguire i programmi in corso sia di iniziarne di nuovi. “Gli 11 miliardi sono spalmati su tutti i programmi e su anni diversi, fino al 2022”, ha detto all’ANSA il portavoce dell’ESA, Franco Bonacina.

Sul tavolo c’è poi l’indirizzo politico che il direttore generale dell’ESA, Johann-Dietrich Wörner intende dare all’Europa spaziale. Si guarda ad esempio allo spazio 4.0, caratterizzato da un’interazione sempre più stretta fra le attività spaziali e la società, nella quale si armonizzano competenze diverse, come quelle di pubblici e privati, della politica e dell’industria. Disponibilità di cibo, migrazioni e sicurezza sono solo alcuni dei temi che in un prossimo futuro lo spazio si troverà ad affrontare.

Per quanto riguarda il fronte più immediatamente operativo, gli 11 miliardi previsti per i programmi riguardano in gran parte le attività scientifiche, che complessivamente impegnerebbero 3,9 miliardi fino al 2021. Seguono i lanciatori, con 1,7 miliardi fino al 2023, e a breve distanza le attività di osservazione della Terra (1,6 miliardi fino al 2025) e di esplorazione (1,6 miliardi fino al 2021).

Si discuterà anche del proseguimento della partecipazione dell’Ente spaziale europeo ai programmi della Stazione Spaziale Internazionale, con un supporto fino al 2021 e la possibilità di arrivare al 2024, sulla scia delle decisioni prese dagli altri quattro partner della Stazione Spaziale, ossia Stati Uniti, Russia, Canada e Giappone.

Un ruolo importante rivestono le telecomunicazioni e i lanciatori. Sul tavolo della ministeriale il contributo di routine alla base di lancio europea di Kourou (Guyana Francese), pari a 400 milioni dal 2017 al 2021, il proseguimento delle attività di Ariane 5 e Vega e poi le attività preparatorie per il futuro del piccolo ma altamente innovativo lanciatore costruito in Italia da Avio, Vega evolution, con un motore a propellente liquido. Si pensa inoltre a un lanciatore “light” per portare in orbita mini satelliti da 500 chilogrammi.

Per Marte si guarda al futuro con la seconda fase del programma ExoMars, che vede in prima linea l’Italia con la sua agenzia spaziale (ASI) e l’industria: si dovrà decidere su un finanziamento di circa 300 milioni, più altri 100 milioni da fondi interni.

Alla missione ExoMars partecipa anche la Svizzera. In particolare la fotocamera stereoscopico CaSSIS (“Colour and Stereo Surface Imaging System”), installata sulla sonda orbitale TGO (Trace Gas Orbiter), è stata sviluppata dall’università di Berna. Ufficialmente i lavori scientifici del CaSSIS dovrebbero iniziare alla fine dell’anno prossimo. Bisognerà vedere se da Lucerna ci saranno finanziamenti sufficienti e per quanto tempo.

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