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GB: consociata Vodafone aiutava Gchq a spiare

(Keystone-ATS) Le grandi aziende di telecomunicazione sarebbero più coinvolte di quanto finora noto nello scandalo del datagate: l’impresa Cable&Wireless (C&W), successivamente acquistata da Vodafone, ha aiutato i servizi britannici del Government Communications Headquarters (Gchq) a spiare i clienti della concorrenza.

È quanto emerge dagli ultimi documenti rivelati da Edward Snowden, anticipati in esclusiva in Germania dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung e dalle emittenti Ndr e Wdr.

Secondo quanto emerso C&W avrebbe aiutato l’intelligence britannica a “entrare nei sistemi di altre aziende per deviare alcuni dati”, ha spiegato l’ex hacker Sandro Gaycken, professore di informatica all’Università di Berlino, dopo aver letto le carte di Snowden.

Interrogata in proposito, Vodafone ha detto di “non avere alcuna indicazione” che C&W “possa aver violato le leggi in Germania, Gran Bretagna o nell’Ue”. L’azienda aveva aperto l’anno scorso, dopo le prime voci di un coinvolgimento nel Datagate, un’indagine sui dati della consociata per verificarne il passato.

Ma nelle carte di Snowden, invece, C&W comparirebbe come protagonista in alcune operazioni, con il nome in codice di “Gerontic”. Secondo quanto scoperto ci sarebbe stato un team operativo con membri di C&W e agenti segreti britannici. Nelle carte ci sarebbero le tracce anche di passaggi di denaro milionari tra il Gchq e la consociata Vodafone. Nel 2009, emerge da altri documenti, il 70% circa dei dati messi a disposizione dei servizi britannici provenivano dall’odierna consociata Vodafone.

Gerontic avrebbe anche aiutato a entrare nelle infrastrutture di aziende concorrenti e ad analizzare i dati raccolti grazie a un programma chiamato in codice “Incenser”, che sarebbe poi stato utilizzato dalla stessa Vodafone fino almeno al 2013.

Anche in questo caso, la multinazionale ha fatto sapere di non aver riscontrato che “attraverso le nostre reti ci siano stati accessi alle infrastrutture di altre imprese”.

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