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Gb: vendesi villaggio rimasto a 50 anni fa, come nuovo

(Keystone-ATS) “Vendesi villaggio inglese rimasto a 50 anni fa”: come nuovo. Unico obbligo per il potenziale acquirente, lasciarlo così com’è. È la storia – raccontata oggi dal Times – di West Heslerton, un borgo old english di 400 anime nascosto nello Yorkshire.

Non un tesoro d’arte o di storia di chissà quale pregio, ma luogo caratteristico e suggestivo: magari noioso, certo un po’ fuori dal mondo e al riparo dalla “caotica vita moderna” delle città, scrive il giornale londinese.

C’è il piccolo municipio, ospitato in un edificio “storico”, qualche decina di cottage che ricordano il buon tempo andato, il vecchio pub d’ordinanza e intorno terreno per migliaia di acri coltivato e coltivabile. Lo stesso panorama che vi si sarebbe potuto trovare alcuni decenni or sono, prima dei turbolenti anni ’70 o anche dei ruggenti ’60 che sconvolsero il mondo a partire proprio dalla tradizionalissima Gran Bretagna e da Londra.

Il villaggio è di proprietà privata. Eve Dawnay, ereditiera multimilionaria e accademica educata a Oxford, ne venne in possesso nel lontano 1964 alla scomparsa del padre. E da allora, affezionata all’idea di una vita bucolica e semplice, se ne prese cura anima e corpo per tutta la vita. Senonché, da quando sei anni fa la comunità ha seppellito anche miss Dawnay, morta rigorosamente nubile e ‘signorina’, senza figli né eredi, il destino del paesello si è fatto incerto.

Di qui la decisione di metterlo in vendita, con la clausola – imposta per rispetto della volontà della defunta benefattrice e di chi ci vive – di non toccare nulla e di resistere a ogni idea di “piani di sviluppo” (o speculazione che dir si voglia). West Heslerton viene dunque offerto – con case, villici e tutto – a un prezzo base di 20 milioni di sterline (una trentina di milioni d’euro): quotazione “ragionevole”, sentenzia il Times.

La sorella minore della signorina Eve, la signora Verena Eliott, che preferisce vivere con la famiglia nella tumultuosa Londra, non vuole occuparsene in prima persona, ma ci tiene che finisca in buone mani. “Non è – ammette – il più grazioso dei villaggi. Non andrà a decorare scatole di cioccolatini. Ma il mio bisnonno, mio nonno, mio padre e mia sorella lo hanno amato così”.

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