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GE: falso allarma bomba ad aeroporto, condanna a 6 mesi di carcere

Sei mesi di carcere da scontare per l'autore del falso allarme all'aeroporto di Ginevra-Cointrin Keystone/MAGALI GIRARDIN sda-ats

(Keystone-ATS) L’uomo all’origine del falso allarme bomba che ha portato ieri a bloccare un aereo allo scalo di Ginevra è stato riconosciuto oggi colpevole di pubblica intimidazione. Dovrà scontare sei mesi di prigione.

Questa condanna è risultata a seguito dell’audizione del prevenuto da parte del Ministero pubblico ginevrino. È ancora possibile farvi ricorso, precisa la procura ginevrina in una nota. Visto che la decisione non è ancora vincolante, l’uomo, un indiano 39enne, è al momento libero.

Stando a “Le Matin” l’indagato, giunto in ritardo all’aeroporto di Ginevra-Cointrin, sperava ancora di poter salire a bordo del velivolo diretto a Mosca.

Il Ministero pubblico precisa che l’uomo ha minimizzato la portata delle sue minacce durante la procedura penale.

L’allarme è stato lanciato dall’individuo allo sportello di una compagnia aerea mentre il velivolo, della compagnia Aeroflot, si apprestava a decollare con a bordo 115 passeggeri. L’apparecchio è stato evacuato e sottoposto a una perquisizione da parte degli artificieri della polizia ginevrina, che non ha rivelato elementi sospetti. Arrestato, l’uomo ha confessato di aver agito per fare uno scherzo.

Secondo falso allarme bomba in pochi mesi

Lo scorso 26 luglio, una donna aveva chiamato le dogane svizzere dello stesso scalo affermando che una persona munita di una bomba si sarebbe recata nel settore francese dell’aeroporto il giorno seguente. Le autorità ginevrine avevano allora predisposto un controllo sistematico dei passeggeri.

Per finire la 41enne, sposata da 22 anni e madre di quattro figli, aveva riconosciuto di aver agito per gelosia contro quella che riteneva essere l’amante del marito. L’allarme bomba avrebbe dovuto impedire a quest’ultimo di partire.

Il falso allarme aveva provocato la mobilitazione di 145 poliziotti e la donna era stata condannata dal Tribunale correzionale di Annecy (F) a sei mesi di prigione di cui tre da scontare e al pagamento di una fattura di 90’000 franchi.

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