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Grecia; esame FED su Goldman; Moody’s, rischi rating

(Keystone-ATS) NEW YORK – Gli accordi di Goldman Sachs e di altre società con la Grecia finiscono nel mirino della banca centrale americana. Il New York Times rivela che le stesse banche che hanno aiutato Atene a mascherare il debito stanno ora scommettendo su un suo default.
Ben Bernanke annuncia che l’istituto centrale Usa sta esaminando gli accordi di Wall Street con il paese europeo, condotti con l’utilizzo di derivati. Strumenti che se da un lato – spiega Bernanke il presidente della Federal Reseve (Fed) – possono aiutare gli investitori a coprirsi dai rischi, dall’altro sono “controproducenti” se utilizzati per destabilizzare una società o un paese.
La crisi della Grecia preoccupa sempre di più Moody’s che, dopo Standard & Poor’s (Fitch al momento non prevede alcun taglio anche se le prospettive sul merito di credito restano negative), avverte: se il governo non riuscirà a realizzare il piano di rientro del deficit, il rating potrebbe essere ridotto anche di due livelli nel giro di pochi mesi. Un avvertimento che insieme alle crescenti preoccupazioni sullo stato di salute del paese affonda le borse mondiali (Atene -2,82%) e agita il governo greco: Atene ha in programma l’emissione di bond decennale, con il quale spera di raccogliere – secondo gli operatori – fra i 3 e i 5 miliardi di euro.
Per Atene raccogliere risorse fresche tramite l’emissione di titoli è diventato sempre più difficile: la corsa delle banche e degli investitori ad assicurarsi contro il rischio di default della Grecia fa sì che la strada per il governo greco si presenti tuta in salita. Le banche che hanno aiutato la Grecia a mascherare il proprio debito – riporta il New York Times – stanno “ora spingendo la nazione sull’orlo della rovina finanziaria”, effettuando scommesse simili a quelle che hanno fatto quasi tracollare Aig, ovvero ricorrendo ai contratti credit-default swap. “Mentre le condizioni finanziarie della Grecia peggiorano, minando l’euro, il ruolo giocato da Goldman Sachs e da altre grandi banche nel mascherare le vere difficoltà del paese ha sollevato critiche da parte dei leader europei. Ma anche prima che questo divenisse apparente – afferma il quotidiano -, una società poco conosciuta e sostenuta da Goldman, JPMorgan e un’altra dozzina di banche ha creato un indice che consente agli attori del mercato di scommettere sul fatto che la Grecia o altri paesi europei potrebbero o meno fallire”.
Si tratta dell’iTraxx Sovx Western Europe Index, lanciato lo scorso settembre da Markit Group, che è costituito dai 15 più scambiati credit default swap in Europa e copre altre economie in difficoltà come Portogallo e Spagna. Alcune banche europee – precisa il New York Times – sono particolarmente esposte a questi contratti swap. Fra queste ci sono Ubs, Societe Generale, Bnp Paribas e Deutsche Bank. Secondo i dati della Banca dei regolamenti internazionali, le banche francesi controllano circa 75,4 miliardi di debito della Grecia, quelle svizzere circa 64 miliardi di dollari e quelle tedesche circa 43,2 miliardi di dollari. L’indice “non ha causato questa situazione, l’ha esacerbata” osserva Sylvian R Raynes, esperto di finanza strutturata alla R& 38;R Consultant.
Le rivelazioni del New York Times arrivano nel giorno in cui si chiude la missione dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) in Grecia che, secondo indiscrezioni, avrebbero suggerito nuovi tagli.

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