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Green Cross International accusa sezione svizzera

Mikhail Gorbaciov lancia accuse alla sezione svizzera di Green Cross International (archivio) KEYSTONE/AP/ALEXANDER ZEMLIANICHENKO sda-ats

(Keystone-ATS) Green Cross International (GCI) è quasi in fallimento e non più in grado di assicurare i suoi impegni finanziari.

L’organizzazione non governativa ambientalista accusa la sua sezione svizzera, presieduta dal consigliere nazionale Martin Bäumle (PVL/ZH), di averla messa in questa situazione. L’interessato non commenta.

In segno di protesta Mikhail Gorbaciov, fondatore di GCI dopo essere stato l’ultimo massimo dirigente dell’Unione sovietica, si è ritirato dal consiglio di amministrazione. Anche il responsabile delle finanze e nuovo presidente Jean-Michel Cousteau ha gettato la spugna. Il figlio del celebre esploratore marino Jacques Costeau era stato nominato lo scorso ottobre a capo della Ong per succedere a Gorbaciov.

Secondo il sito di GCI il rifiuto della sezione elvetica di Green Cross di versare il suo contributo di membro alla fine del 2016 ha fatto precipitare l’organizzazione internazionale in una crisi finanziaria. Da allora la sezione svizzera ha versato solo gli stipendi di alcuni dipendenti ma alla condizione che soddisfino “certi requisiti”.

Oltre alla sezione svizzera anche la figlia dell’ex magnate della finanza polacca Jan Kulczyk ha cessato i suoi pagamenti. Secondo GCI Dominika Kulczyk figura tra le donatrici più importanti. Inoltre – sottolinea GCI – anche i contributi della sezione italiana e americana devono essere ancora versati. GCI è ora praticamente insolvibile, indica GCI sul sito. L’Ong informerà le autorità della situazione e delle difficoltà a ottenere i circa tre milioni di franchi di contributi mancanti.

Nella sua lettera di dimissioni dal consiglio di amministrazione Mikhail Gorbaciov non misura le parole: il Premio Nobel per la Pace 1990 accusa la sezione svizzera di mirare a prendere il controllo dell’organizzazione, di non rispettare i suoi impegni contrattuali, di sabotare le decisioni del consiglio di amministrazione e di intrighi.

Nello stesso tempo l’ex numero uno sovietico rinuncia al titolo di “presidente fondatore” di Green Cross: l’attuale situazione non gli lascia alternativa, scrive.

Contattato dall’ats e dalla radio svizzerotedesca SRF, il presidente del consiglio di amministrazione della sezione elvetica di Green Cross Suisse, Martin Bäumle non ha voluto commentare le accuse.

In un comunicato, la sezione svizzera scrive che GCI “non è finora stata in grado di fornire i dati necessari sulla situazione finanziaria affinché la somma reclamata per il 2016 possa essere versata”.

La sede elvetica di Green Cross ha convenuto per iscritto con GCI che i contributi siano versati a progetti dell’organizzazione e che non possano servire ad altri scopi.

Fondata nel 1993 dall’ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, Green Cross International, con sede a Ginevra, si impegna a far fronte a catastrofi ecologiche di origine industriale e militare.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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