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Infortuni in bici: stabili quelli su strada, raddoppiati gli altri

(Keystone-ATS) Negli ultimi 10 anni il numero di infortuni in bicicletta sulle strade svizzere è rimasto stabile: circa 20’000 all’anno. Sono invece raddoppiati quelli fuori strada, portando il totale a circa 30’000 all’anno, il 40% in più rispetto a dieci anni fa.

È quanto rileva la Suva in una nota odierna, notando anche che l’80% degli infortuni avviene senza il coinvolgimento di terzi, “per la distrazione o la scarsa attenzione di chi usa la bici”.

Le statistiche indicate si basano sui dati del 2014 comparati a quelli del 2005, precisa l’istituto nazionale svizzero di previdenza contro gli infortuni. Nel 2014 i costi legati ai casi correnti si sono attestati a circa 230 milioni di franchi, con un aumento del 43% rispetto a 10 anni prima. In media, un infortunio in bici ha un costo pari a 6200 franchi.

L’aumento generale del 40% è dovuto per la metà all’aumento degli assicurati, rileva Peter Andermatt, esperto di statistica della Suva, citato nella nota. Il raddoppio degli incidenti fuori strada riguarda soprattutto i rampichini ed è a sua volta in buona parte dovuto all’aumento di chi utilizza questo tipo di bicicletta. I circa 6000 infortuni in mountain bike, attualmente, rappresentano un quinto degli infortuni in bici, e sono causati per la maggior parte da uomini di età compresa fra 30 e 50 anni, precisa l’istituto assicurativo.

Gli uomini, in media, subiscono infortuni più gravi rispetto alle donne. D’estate, inoltre, le lesioni a spalle e braccia aumentano in misura doppia rispetto a quelle che interessano polsi, mani e dita. “Ciò è dovuto anche al fatto che gli uomini usano la mountain bike più spesso delle donne, e quando cadono le conseguenze sono più gravi”, afferma Peter Andermatt.

Le lesioni a spalle e braccia sono in assoluto le più frequenti tra chi usa la bicicletta e rappresentano la diagnosi principale per circa un quinto degli infortunati. Un altro 16% riporta lesioni alla testa, il 14% a polso, mani e dita. Seguono poi le lesioni di ginocchia, avambracci e gomiti, gambe e caviglie.

I casi di trauma cranico si attestano al 4%. Il merito di questa percentuale ridotta è del casco, rileva Esther Hess, responsabile della campagna Suva per il suo impiego: “Per chi usa la bici è importante quanto le cinture di sicurezza per chi viaggia in auto”. Un infortunio in bici con trauma cranico ha un costo medio di 26’500 franchi. Negli ultimi anni, la percentuale dei ciclisti che indossano il casco per difendersi dai pericoli della strada è salita al 47%.

In media, un infortunio in bici ha un costo pari a 6200 franchi. Il 40% degli infortunati riporta solo escoriazioni e contusioni, per una spesa media di 1400 franchi, mentre il 21% subisce fratture ossee (costi medi per singolo caso: 12’000 franchi) e il 14% stiramenti e distorsioni (costi medi per singolo caso: 4400 franchi).

Da aprile gli infortuni registrano un’impennata, e in estate superano di ben quattro volte il dato dei mesi invernali, indica ancora la Suva. E raccomanda: per inaugurare al meglio la stagione ciclistica che sta iniziando è buona norma portare la bici in un negozio specializzato per sottoporla a un controllo completo e accertarsi che gomme, freni, fanalini e cambio funzionino a dovere.

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