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La Svizzera chiede un miglior controllo sui trasferimenti di armi

Attivisti di Amnesty International davanti alla sede Onu a Ginevra chiedono ai governi misure concrete Keystone/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Johann Schneider-Ammann ha inaugurato oggi a Ginevra la seconda conferenza degli Stati Parte del Trattato internazionale sul commercio delle armi (Arms Trade Treaty, ATT). Durante una settimana i 130 Paesi firmatari discuteranno dell’attuazione del trattato.

Nel suo discorso il presidente della Confederazione ha sottolineato l’importanza del trattato e ricordato che, dopo la prima fase dedicata a questioni amministrative, ora bisogna mettere in pratica gli impegni presi. Bisogna garantire l’attuazione nazionale dei compiti di controllo previsti dal trattato sul trasferimento delle armi e cooperare per impedirne le diversioni. È una missione collettiva che spetta a ciascun singolo Stato. Un ruolo importante per centrare gli obiettivi del Trattato lo svolgerà anche la società civile, che ha già contribuito in larga misura alla realizzazione dell’ATT, ha aggiunto Schneider-Ammann.

Il Trattato sul commercio delle armi è stato adottato il 2 aprile 2013 da parte dell’Assemblea generale dell’ONU ed è stato firmato da 130 Paesi. L’ATT è entrato in vigore in Svizzera il 30 aprile 2015.

Il trattato è la prima regolamentazione vincolante di diritto internazionale per il commercio transfrontaliero di armi convenzionali. Gli Stati firmatari si impegnano a controllare l’importazione, l’esportazione e il transito di armi convenzionali. In particolare, è proibita l’esportazione di armi convenzionali qualora ci sia motivo di ritenere che le armi possano essere utilizzate per commettere genocidi, crimini contro l’umanità, crimini di guerra.

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