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Meno soldi per l’agricoltura

Il limite massimo delle spese per l'agricoltura nel periodo 2018-2021 è stata fissato a 13,3 miliardi, 514 milioni in meno rispetto al periodo precedente KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Il limite massimo delle spese per l’agricoltura nel periodo 2018-2021 è stata fissato a 13,3 miliardi, 514 milioni in meno rispetto al periodo precedente.

Il Consiglio federale, licenziando il messaggio al Parlamento, ha precisato che questa riduzione è dovuta principalmente al Programma di stabilizzazione 2017-2019.

Il Parlamento si è pronunciato contro una riduzione di circa 60 milioni nel quadro dei pagamenti diretti nel preventivo 2016. Il governo ha quindi ripreso questa decisione ma per rispettare il Programma di stabilizzazione ha introdotto una riduzione dei limiti di spesa del 3,7% rispetto al periodo 2014-2017.

Nel periodo in questione i fondi nel settore “Pagamenti diretti” subiranno un taglio di quasi 60 milioni di franchi. Negli anni 2018-2021 il volume dei pagamenti diretti rimarrà costante a un livello di quasi 2,75 miliardi di franchi l’anno. Per poter finanziare i programmi, verranno ridotti di 40 milioni i contributi per la sicurezza dell’approvvigionamento. Quelli per la qualità del paesaggio rimarranno invariati anche dopo il 2018 e quelli per la biodiversità saranno stabili a 400 milioni.

Nel settore “Miglioramento delle basi di produzione e misure sociali” i risparmi riguardano soprattutto gli aiuti agli investimenti che non hanno un effetto diretto sui redditi per i quali sono previsti circa 30 milioni in meno rispetto al Preventivo 2016. Per quanto riguarda il settore “Produzione e smercio”, a partire dal 2019, le spese per la promozione dello smercio sono state ridotte di 2,5 milioni a 65 milioni.

Secondo le prime stime dell’istituto Agroscope, con queste modifiche proposte, fino al 2021 il modello di produzione dell’agricoltura svizzera non cambierà in maniera rilevante, precisa un comunicato. Nel settore dell’allevamento vi sarà una riduzione delle unità di bestiame grosso, mentre la produzione vegetale rimarrà presumibilmente stabile.

Si prevede invece un aumento delle superfici per la promozione della biodiversità. Per stabilizzare i pagamenti diretti previsti a questo scopo sarà quindi necessario puntare sulla qualità, anziché sull’aumento della superficie, introducendo misure adeguate a livello d’ordinanza.

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