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Messico, sisma: bilancio continua a salire, 149 morti

Si cerca di salvare chi è rimasto sotto i detriti dei tanti crolli a Città del Messico. KEYSTONE/EPA EFE/SASHENKA GUTIERREZ sda-ats

(Keystone-ATS) Una capitale, e un intero Paese, sotto shock. Nella prima notte dopo il fortissimo terremoto di ieri, Città del Messico conta i morti, mentre i soccorsi cercano disperatamente di salvare chi è rimasto sotto le macerie.

Il bilancio della mega-scossa di magnitudo 7.1 è tragico e nel corso della notte non ha mai smesso di aggravarsi. Di ora in ora, gli aggiornamenti sono stati costanti: l’ultimo è di 149 morti, gran parte dei quali nello stato di Morelas e a Città del Messico, oltre che a Puebla e negli stati del Messico e di Guererro.

Sui tanti fronti dell’emergenza, l’aspetto centrale è quello di salvare chi è rimasto sotto i detriti dei tanti crolli in città: una quarantina, ha precisato il presidente Enrique Pena Nieto, tra i quali quello nella scuola ‘Enrique Rebasamen’ dove sono rimasti intrappolati anche dei bambini. Venti di loro sono morti insieme a due maestri del collegio dal quale, riferiscono i media locali, una piccola di sei anni ancora intrappolata è riuscita a entrare in contatto via Whatsapp con i soccorritori. Ci sono 30 bambini e otto adulti “dispersi”, ha detto Pena Nieto, che nella notte ha visitato la zona.

A sottolineare la lotta contro il tempo per scavare tra i detriti alla ricerca dei sopravvissuti è stato tra gli altri il sindaco Miguel Angel Mancera, che ha disposto lo ‘stato d’emergenza’ in tutta la città. Oltre agli uomini delle forze di sicurezza – tra i quali 3 mila miliari – tantissimi volontari hanno preso parte alle operazioni di soccorso fin da subito dopo la mega-scossa di ieri alle 13.14 (ore locali). La megalopoli-capitale, dove 49 persone che hanno perso la vita, è rimasta profondamente ferita dal terremoto.

Il rientro a casa di migliaia e migliaia di persone si è svolto in mezzo a numerose difficoltà e un clima caotico, tra l’altro per le fughe di gas e strade chiuse, molte delle quali senza semafori a causa dei black out, soprattutto nell’area del centro e del sud della capitale: in totale, circa 3,8 milioni di persone sono rimaste senza elettricità, 2 milioni a Città del Messico.

I commenti di tutti in città sono soprattutto due e mettono in luce i tratti fondamentali della scossa: ieri, la terra ha tremato in modo ancora più violento sia del devastante sisma del 1985 (10 mila morti, anche questo un 19 settembre) sia di quello dello scorso 7 settembre, che ha avuto un’intensità maggiore (8,2) e nel quale hanno perso la vita 100 persone.

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