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Nizza: il mistero del killer ‘depresso’ ignoto agli 007

Il procuratore di Parigi François Molins ha affermato in conferenza stampa che il killer era ignoto ai servizi segreti. KEYSTONE/AP/CLAUDE PARIS sda-ats

(Keystone-ATS) Un uomo solitario, diventato “instabile e depresso” dopo la rottura con la moglie, con alle spalle qualche condanna per reati minori. Un musulmano non troppo praticante, che non andava in moschea e quest’anno non aveva nemmeno rispettato fino alla fine il Ramadan.

È questo il profilo di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, 31 anni, l’attentatore di Nizza, secondo le prime notizie diffuse da inquirenti e media.

Originario della città di Msaken, nel nordest della Tunisia, Bouhlel abitava da tempo a Nizza e aveva un permesso di residenza della durata di dieci anni. Di lavoro faceva il corriere, e da poco aveva ottenuto la patente per i mezzi pesanti. Era sposato e padre di tre figli, ma aveva rapporti deteriorati con la famiglia.

Il suo matrimonio si stava concludendo con un amaro divorzio dopo un periodo teso, in cui Bouhlel era stato anche indagato per violenze coniugali. Quanto ai parenti tunisini, secondo un vicino intervistato dalla radio France Info era “in rotta” anche con loro, e non rientrava in patria “da anni”.

Il nome di Bouhlel era noto alla polizia e alla giustizia ordinaria per alcune indagini a suo carico, partite da accuse per reati minori, e per una condanna per minacce e violenze, nel marzo scorso. Dopo un banale incidente stradale aveva colpito più volte con un pezzo di legno l’altra persona coinvolta, era stato fermato, posto in libertà vigilata e infine condannato a una breve pena di prigione con la condizionale. Era però “ignoto ai servizi segreti, sia a livello nazionale sia locale”, ha precisato il procuratore di Parigi François Molins, confermando che l’uomo non era uno dei famigerati ‘schedati S’, le persone individuate e registrate come vicine ad ambienti estremisti.

L’attentatore era musulmano, ma sempre secondo le testimonianze dei vicini non sembrava molto praticante. “Era un uomo poco religioso, che non pregava, non andava in moschea, amava la salsa e le belle ragazze”, racconta uno di loro alla stampa locale, spiegando che il mese scorso aveva cominciato il digiuno per il Ramadan, ma l’aveva mantenuto solo per qualche giorno.

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