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Oggi si elegge il successore di Burkhalter

Oggi verrà eletto un nuovo consigliere federale (foto d'archivio). KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Oggi, con l’elezione del successore del consigliere federale Didier Burkhalter, si saprà se il Ticino sarà nuovamente rappresentato in Consiglio federale, 18 anni dopo la partenza di Flavio Cotti.

La giornata inizierà alle 08.00 a Camere riunite quando il presidente dell’Assemblea federale Jürg Stahl pronuncerà un discorso per ringraziare il ministro uscente.

Toccherà poi allo stesso Burkhalter prendere la parola per il discorso di commiato. Terminata questa fase protocollare incominceranno le procedure di voto da parte dei 246 parlamentari.

Tre sono i candidati ufficiali presentati dal PLR: il consigliere nazione ticinese e capogruppo alle Camere federali Ignazio Cassis, la sua collega vodese Isabelle Moret e il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet.

Visto che il Ticino non è presente in governo dal 1999, Ignazio Cassis figura quale favorito. Il Ticinese, 56 anni, siede in Consiglio nazionale dal 2007. Dal novembre 2015 è capogruppo del PLR alle Camere federali. Cassis esercita numerosi mandati: è tra l’altro presidente di Curafutura, un’associazione che riunisce quattro casse malattia. Proprio questa carica rappresenta, secondo molti osservatori, il suo principale tallone d’Achille.

La candidatura di Isabelle Moret non deve sorprendere visto che la presenza femminile in governo è stata uno dei temi ricorrenti dell’estate. Se il fatto di essere donna potrebbe portarle consensi soprattutto a sinistra, Moret viene però da un cantone – Vaud – già rappresentato in governo da Guy Parmelin.

Da parte sua Maudet, 39 anni, è considerato un “enfant prodige” della politica ginevrina; è stato municipale di Ginevra tra il 2007 e il 2012 quando è entrato nel governo cantonale. Ha però lo svantaggio di non sedere a Berna alle Camere federali.

Oltre ai tre PLR ci sono una dozzina di candidature “selvagge”. Ogni cittadino avente diritto di voto può infatti aspirare a diventare consigliere federale.

Come accade in ogni elezione da parte dell’Assemblea federale, anche questa volta si sono quindi annunciati diversi semplici cittadini. Tutti coloro che al secondo turno ottengono meno di dieci voti sono automaticamente eliminati. È quanto dovrebbe capitare a tutti i candidati “selvaggi”, tra i quali figura un ticinese di 74 anni.

Questa regola si applica anche per i turni seguenti. A partire dal terzo turno non sono più accettate nuove candidature; chi ottiene meno voti è eliminato.

Quando rimangono in lizza due pretendenti, in caso di parità di voti l’elezione prosegue finché uno dei due non la spunta. L’estrazione a sorte in caso di patta è stata abolita.

Quando un candidato supererà la soglia della maggioranza assoluta, il presidente Stahl pronuncerà la frase di rito: “Gewählt ist”, seguito dal nome del neo ministro.

La persona eletta dichiarerà poi davanti all’Assemblea federale se accetta o meno l’elezione. In seguito il neo consigliere federale dovrà “promettere” o “giurare dinnanzi a Dio onnipotente” di “osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente agli obblighi inerenti il mandato”.

Dopo il giuramento, il nuovo membro dell’esecutivo si recherà nel cosiddetto “Salon du Président” dove sarà ricevuto dal Consiglio federale in corpore. Un paio d’ore dopo terrà la sua prima conferenza stampa al Centro media di Palazzo federale.

Venerdì il Consiglio federale si riunirà con il nuovo eletto per la ripartizione dei dipartimenti. In quell’occasione, i ministri già in carica esprimono la loro preferenza per ordine di anzianità di appartenenza in governo. Di conseguenza, il neo consigliere federale si pronuncia per ultimo. In caso di disaccordo su un determinato dipartimento, il governo procede a una votazione.

Il nuovo consigliere federale entrerà in carica il 1° novembre.

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