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Pechino vara seconda portaerei, prima “made in China”

La portaerei Type 001A durante la cerimonia d'inaugurazione. KEYSTONE/EPA XINHUA/LI GANG sda-ats

(Keystone-ATS) La Cina vara la seconda portaerei, la prima tutta “made in China”, costruita nei cantieri di Dalian, provincia nordorientale del Liaoning, allo scopo di rafforzare il profilo di potenza marittima in una regione agitata da pesanti contenziosi territoriali.

La cerimonia inaugurale s’è tenuta in mattinata agli impianti di China Shipbuilding Industry e alla presenza di Fan Changlong, numero due della Commissione centrale militare, potente organo con a capo il presidente Xi Jinping. La portaerei segue la Cns Liaoning, l’ammiraglia della Marina (che domenica ha festeggiato i 68 anni della nascita), sviluppata sullo scafo di fabbricazione sovietica comprato dall’Ucraina ed entrata in servizio nel 2012.

La Type 001A, nome provvisorio della portaerei dotata di due motori convenzionali, lunga 302 metri (tre campi di calcio) e larga 70, è la più grande e sofisticata nave militare concepita dalla Cina. Ha una capacità di 67’000 tonnellate massime.

Ospiterà jet J-15 e altri aerei, più di mille unità tra marinai e piloti. Saranno montati generatori elettrici, radar e armamenti vari. Dopo i test, l’entrata in servizio sarà entro il 2020, a completamento dei lavori avviati a novembre 2013 e dell’assemblaggio in cantiere a marzo 2015.

“Per proteggere territori cinesi e interessi oltremare, la Cina necessita di due portaerei e gruppi d’attacco nel Pacifico occidentale e due nell’Oceano Indiano. Abbiamo bisogno di cinque-sei portaerei”, secondo Yin Zhuo, ricercatore al PLA Navy Equipment Research Center, citato dal Global Times. Pechino necessita di diverse basi logistiche oltremare di supporto collaborando, ad esempio, con Pakistan e Sri Lanka.

Oltre alla Cina, sei Paesi hanno un totale di 16 portaerei: gli Usa, superpotenza dei mari, hanno dieci unità della classe Nimitz a propulsione nucleare e tutte con capacità massima di circa 100’000 tonnellate.

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