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Pianificò genocidio Srebrenica, morto in carcere Berlino

Ljubisa Beara (destra) KEYSTONE/AP POOL REUTERS/MICHAEL KOOREN sda-ats

(Keystone-ATS) È morto in un carcere di Berlino, dove stava scontando l’ergastolo, il serbo-bosniaco Lubisa Beara (77 anni), condannato dal Tribunale penale internazionale dell’Aja per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia (Tpi) per aver pianificato il genocidio di Srebrenica.

Ne ha dato notizia l’agenzia bosniaca Fena, precisando che il decesso è avvenuto ieri. In quella cittadina bosniaca, dichiarata zona protetta dalle Nazioni Unite, nel luglio 1995 fu compiuto il massacro di oltre ottomila uomini e ragazzi musulmani ad opera dell’esercito serbo bosniaco.

Il Tpi ha pronunciato nel 2015 la sentenza definitiva a carico di Beara che, col grado di colonnello, era a capo della sicurezza dell’esercito serbo-bosniaco, e uno dei più stretti collaboratori del generale Ratko Mladic, attualmente sotto processo davanti ai giudici del Tpi per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità.

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