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PLR cambia strategia su legge CO2, pronti a compromesso, Gössi

La presidente del PLR Petra Gössi annuncia un cambio di strategia. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il PLR cambia sorprendentemente rotta sulla legge sul CO2: aperto al compromesso, il partito non si opporrà né alla tassa sui biglietti aerei né a obiettivi nazionali di riduzione di emissioni. Lo ha annunciato la presidente Petra Gössi in un’intervista odierna.

“Vogliamo una politica climatica efficace”, sostiene Gössi nell’intervista pubblicata dai giornali in lingua tedesca di Tamedia per spiegare questo cambiamento di rotta. “Non ci opporremo a una tassa sui biglietti aerei, se ciò può aiutare la sinistra a non respingere nuovamente l’intero progetto”, spiega Petra Gössi. In ogni caso, precisa la svittese, il PLR valuterà la situazione alla fine dei dibattiti.

A dicembre, il Consiglio nazionale ha respinto un progetto di legge sul CO2 che avrebbe consentito di rispettare gli impegni dell’accordo di Parigi sul clima. In particolare, UDC e PLR avevano fatto di tutto per evitare che venissero fissati obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di CO2. Entrambi i partiti puntavano invece a una riduzione degli agenti nocivi in altri paesi e a una compensazione da parte elvetica mediante l’acquisto di certificati di emissione all’estero.

La sinistra aveva votato contro il progetto, sostenendo che le proposte dei due partiti borghesi lo avevano annacquato: alla fine la proposta era stata votata solo da PPD e PLR.

La palla è ora in mano al Consiglio degli Stati, che ha l’opportunità di correggere la situazione. Martedì scorso, la commissione per l’ambiente della Camera dei cantoni ha stimato che la Svizzera dovrebbe ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. Ritiene inoltre che la quota minima di riduzione da raggiungere in Svizzera dovrebbe essere del 60%.

Nell’intervista Petra Gössi annuncia anche un dibattito interno al partito sulla politica climatica: nelle prossime settimane il PLR condurrà un sondaggio tra i suoi 120.000 membri.

“Vogliamo sapere quali sono gli obiettivi più importanti a livello della base”, dice la svittese. L’indagine mira a chiarire la posizione del PLR sulla politica ambientale. Per la presidente due cose sono fin d’ora chiare: “Sosteniamo la transizione energetica e non vogliamo nuove centrali nucleari”.

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