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Presto corsi accademici per rifugiati a Zurigo e Ginevra

(Keystone-ATS) Il Politecnico federale di Zurigo (ETH) aprirà il prossimo autunno i suoi corsi anche a un certo numero di richiedenti asilo. Il programma consentirà ai rifugiati in possesso di un titolo accademico di assistere alle lezioni in qualità di uditori.

Un progetto simile è previsto pure all’Università di Ginevra.

L’interesse è grande, ha spiegato all’ats la portavoce dell’ETH Franziska Schmid. Il numero di candidati è nettamente superiore alla quarantina di posti disponibili. Grazie al risalto mediatico, le candidature sono ancora aumentate. La maggior parte dei dossier è stata depositata da persone fuggite dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Eritrea.

Il programma si rivolge ai richiedenti asilo che hanno cominciato o terminato, nel loro Paese d’origine, studi in ambito tecnico o delle scienze naturali. “Non deve tuttavia essere confuso con veri studi universitari”, ha precisato la portavoce.

Si tratta in particolare di permettere ai rifugiati di familiarizzare con le esigenze del Politecnico. Condizioni per potervi partecipare: abitare nella regione di Zurigo e conoscere sufficientemente bene il tedesco o l’inglese, ovvero le lingue d’insegnamento. Le spese di iscrizione sono assunte dall’ETH.

Anche a Ginevra

Un programma simile, intitolato “Horizon académique”, è previsto anche all’Università di Ginevra. L’ateneo ginevrino fornirà maggiori dettagli alla ripresa dei corsi. Dal canto suo, il Politecnico federale di Losanna (EPFL) non offre alcun corso specificamente destinato ai migranti.

Tuttavia, se il percorso dei rifugiati lo consente, essi possono iscriversi come uditori liberi o studenti, ha spiegato l’EPFL all’ats. In autunno, un migrante seguirà per esempio il corso di matematica speciale per accedere al bachelor, ha precisato il responsabile della comunicazione Lionel Pousaz.

A Friburgo, invece, l’università dispone di una procedura d’ammissione specifica per le persone che hanno depositato una domanda d’asilo o che hanno già lo statuto di rifugiato. Essa tiene conto, per esempio, del fatto che questi migranti sono talvolta nell’impossibilità di presentare taluni documenti ufficiali, ha rilevato Farida Khali, del servizio stampa dell’ateneo friburghese.

A Neuchâtel, infine, l’università ha accolto in luglio qualche rifugiato nei corsi estivi dell’istituto di lingua e civilizzazione francese, affinché possano acquisire le competenze linguistiche necessarie per il soggiorno in Svizzera.

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